la Repubblica, 22 novembre 2015
Mark Zuckerberg si ferma per due mesi: deve diventare papà
«Ho preso una decisione molto personale, dopo la nascita di mia figlia resterò casa per due mesi». L’annuncio non poteva arrivare che via Facebook, visto che a farlo è stato Mark Zuckerberg che del social network più conosciuto, importante e ricco del mondo è fondatore, Ceo e padrone (quasi) assoluto. Nella cerchia dei suoi amici più cari qualcuno dice adesso che se lo aspettava, ma la notizia delle otto settimane di congedo di paternità che ha deciso di prendere colui che (stando alle varie classifiche) fa parte della ristretta cerchia dei cinquanta uomini che più hanno influenza nel mondo di oggi, non poteva suscitare che scalpore e sorpresa. E ha fatto rapidamente il giro del mondo. Zuckerberg, che a soli 31 anni è il settimo uomo più ricco del mondo (patrimonio stimato di 46,9 miliardi) non ha chiarito chi prenderà il suo posto durante la lunga pausa – per un amministratore delegato di una società così rilevante – dal lavoro e negli uffici di Facebook a Menlo Park nessuno ha risposto alle domande poste con insistenza da tutti i grandi media Usa. Nel messaggio che ha postato sul”suo” social network, si è limitato a spiegare come le «ricerche dimostrino che quando i genitori che lavorano prendono del tempo a casa per rimanere con i figli appena nati, ci sono risultati migliori sia per i bambini che per le famiglie». Il post è accompagnato da una foto del salotto di casa Zuckerberg, con il cane Beast e un passeggino. Mark e la moglie Priscilla Chan (amore sbocciato sui banchi del college ad Harvard, che il fondatore di Facebook ha abbandonato prima di laurearsi) avevano annunciato nel luglio scorso – ovviamente sempre su Facebook – che sarebbero diventati genitori di una bambina. La società di Menlo Park, insieme a Google la più importante della Silicon Valley, ha avuto da sempre una politica sulla maternità (e paternità) decisamente avanzata rispetto a quelli che sono tradizionalmente gli standard americani. Tutti i dipendenti hanno diritto a quattro mesi di “congedo parentale” tutto pagato, che possono essere usati o in modo continuativo o divisi in periodi più brevi durante il primo anno di vita del neonato/a. Non è la sola. Per restare nella Silicon Valley – o comunque nelle grandi aziende legate al digitale – Netflix, la società di streaming che ha rivoluzionato la tv (e i serial televisivi) concede ai suoi dipendenti (non tutti per la verità) un congedo maternità/paternità illimitato, ma non retribuito, durante il primo anno, con una grande responsabilizzazione dei propri lavoratori («scegliete quello che è insieme il bene vostro e dell’azienda»). Google, Microsoft danno tre mesi, Twitter dieci settimane, Adobe si è messa alla pari con Facebook. Ed anche grandi istituti finanziari di Wall Street come Goldman Sachs (4 mesi), Morgan Stanley (4 mesi), Bank of America (3 mesi) e Dow Jones (3 mesi) si sono adeguati. Dopo l’annuncio di Zuckerberg è partita la caccia a quanti hanno fatto la stessa scelta. Per ora nessuno dei top manager della cosiddetta Corporate America (l’insieme delle grandi società Usa) ha fatto la stessa scelta. Una donna, l’amministratore delegato di Yahoo!, Marissa Mayer, si è presa solo due settimane di congedo quando le è nato il primo figlio, attirandosi una pioggia di critiche, soprattutto da parte delle donne. La Mayer andava in ufficio con la bambina e aveva predisposto una stanza dove farla stare con infermiera e baby- sitter. Adesso aspetta due gemelli e ha già dichiarato che vuole prendersi solo un breve permesso per essere presente in un importante «periodo di trasformazione di Yahoo!», e di nuovo viene attaccata. Restano da chiarire due cose: quando nascerà la figlia di Mark e Priscilla Zuckerberg e chi sostituirà il fondatore di Facebook alla guida dell’azienda per due mesi. Il candidato più accreditato è una donna, l’attuale “numero due” Sheryl Sandberg.