Corriere della Sera, 22 novembre 2015
Fiorella Mannoia e il tic radical chic di non crede alle notizie della «stampa ufficiale» sugli attentati di Parigi
Di fronte agli avvenimenti drammatici che stiamo vivendo, meglio non cercare verità nascoste, ma, voltairianamente, dire verità palesi. E invece straparliamo, alla ricerca di alibi reconditi. È successo di recente a una cantante famosa, Fiorella Mannoia, intervistata da una radio di un’università telematica romana.
Per la Mannoia, che non crede alle notizie della «stampa ufficiale», la responsabilità degli attentati di Parigi è dell’Occidente, secondo l’usurato copione di certa sinistra radicale: è colpa dell’Occidente se in Medio Oriente ci sono islamisti che reagiscono con la guerra santa e sterminano i cristiani, è colpa dell’Occidente se in Europa alcuni estremisti uccidono nel nome del Profeta: «Non voglio difendere quei vigliacchi che fanno attentati, anzi. Io sono molto impaurita... Ma non sono vittime anche i civili morti durante i bombardamenti fatti dagli Usa o da altri Paesi occidentali?».
Poi bordate contro Oriana Fallaci: «Esaltarla oggi è un mezzo per fare propaganda elettorale. Non è che siccome una sia stata una grande giornalista e una grande scrittrice avesse capito tutto». Chi ha capito tutto, invece, è Fiorella Mannoia: pochi dubbi, molte certezze. È contro il Giubileo di papa Francesco, ritiene che i pentastellati siano l’unica vera forza di cambiamento. Resta di sinistra, «semmai si sono spostati gli altri».
Credere di parlare a nome delle vittime e dei poveri, solo perché si è vittima delle povere idee.