Corriere della Sera, 23 novembre 2015
Il commento al campionato di Mario Sconcerti
L’Inter compie la sua accelerazione, adesso è «scandalosamente» prima con 2 punti di margine. Bisogna pur chiedersi quanto valgono, cosa stia accadendo rispetto alla logica del calcio spettacolo che molti considerano l’unica in grado di portare risultati. La prima risposta è che l’Inter non è una grande squadra ma è un grande avversario per tutti. Ci giochi male contro. È fisica, salti a fatica le linee di difesa e centrocampo, ti tiene sospeso perché ha comunque uomini di classe davanti. Chi pensa di averci preso confidenza, si ritrova improvvisamente sotto, magari con un gol di Biabiany, uomo che non era in agosto in nessuna geografia interista. L’Inter non è brillante ma può diventarlo quando i solisti si agitano, in compenso è sempre compatta. Provate a non pensare alla bellezza dell’Inter, pensate alla difficoltà di chi ci gioca contro. È grande. L’Inter gioca una specie di catenaccio lungo tutto il campo. Non dà soluzioni, bisogna andare al corpo a corpo, e lì è spesso più forte. Se il teorema è corretto, si vedrà a Napoli, partita dura. Il Napoli è un po’ stanco ma insistente. Non prende gol da 5 gare, ha recuperato 7 punti all’Inter in 8 partite, ha vinto tutti gli scontri diretti. L’unica debolezza sono le proteste di Sarri, che qui manifesta la poca esperienza. Chi vince sta zitto, non tocca le acque. Intanto qualcosa accade. Roma e Fiorentina si fermano contro avversari che andavano battuti. La Roma scende a 3 punti, troppi per il suo valore. La Fiorentina subisce stavolta le piccole fissazioni di Sousa. Fa turnover in campionato per salvaguardare l’Europa League. Mancavano ieri 5 titolari (Kalinic, Ilicic, Bernardeschi, Badely, Roncaglia). E l’Empoli è una trappola, è una piccola grande squadra. Sousa ha giocato come avesse a disposizione due squadre, ma due squadre diverse che possano vincere il campionato non le ha nessuno. Temo che anche Sousa debba privilegiare qualcosa, altrimenti rischia di perdersi del tutto. Con i titolari ha stravinto la partita, con le riserve l’ha nettamente persa. Confusa la Samp nel mezzo tra Zenga e Montella. Cresce Pavoletti, 5 reti, per rendimento e cattiveria miglior centravanti italiano.