Corriere della Sera, 23 novembre 2015
Addio ad Almerina Buzzati, la sposa bambina di Dino
«Quando Dino scrive, la sera, io ricamo tovaglie e lenzuola, oppure lavoro a un piccolo telaio. Ma certo quando mi paragono alle altre mogli di scrittori, come Mimì Piovene, che leggono i manoscritti dei mariti, li copiano a macchina, un pochino mi vergogno». Così, con un sottile rammarico, raccontava la sua vita accanto all’autore de Il deserto dei Tartari la moglie Almerina Buzzati, che se ne è andata ieri sera, improvvisamente, all’età di 74 anni. Il reggimento, che aveva chiamato Dino nel gennaio del 1972, le ha mandato l’avviso e lei ha risposto. Ed è partita: con la sua lunga treccia nera, gli abiti dal sapore folk e quella voce squillante che non aveva perso la cadenza veneta delle sue origini – il nome Almerina deriva da un personaggio di Carlo Goldoni.
Lui non aveva mai voluto che Almerina conoscesse «Buzzati», i suoi tormenti, le sue paure; così, prima di passarle la copia del «Corriere», strappava la pagina con il proprio articolo e le nascondeva i libri che pubblicava. Voleva che conoscesse soltanto «Dino». E così è stato fino alla morte di lui, quando un giorno prese i suoi diari, partì per Cortina e li lesse d’un fiato, conoscendo finalmente chi le aveva vissuto accanto. Da allora si trasformò nella custode dell’opera di uno dei più grandi autori del Novecento, nella vedova (parola che detestava) che ogni scrittore vorrebbe avere. Se oggi Buzzati è sempre più amato, letto, ricercato si deve a lei.
Si erano conosciuti nell’estate 1960, ai giardini di piazza Cavour dove Almerina, che di cognome faceva Antoniazzi, doveva posare in un servizio fotografico per la «Domenica del Corriere», di cui Buzzati fu per molti anni il direttore ombra. «Lo riconobbi subito», raccontava: «Era l’unico, con 40 gradi, a essere vestito di tutto punto: giacca, camicia, cravatta, scarpe stringate». Lei ha 19 anni, lui quasi 54. Si frequentano per un po’ (Buzzati si trova nel pieno dell’infelice storia d’amore che sta dietro al romanzo Un amore ), poi si perdono. Quando, qualche anno dopo, si ritrovano non si lasciano più.
Nonostante la differenza d’età sono molto affiatati: li legano un profondo rispetto reciproco e una grande complicità, tanto che è lei ad accompagnarlo, nel 1965, nel suo secondo viaggio a New York, quando conoscono Andy Warhol e la pop art. Finché, spinto da Paolo VI, che Buzzati giornalista segue nei viaggi prima in Terra Santa e poi in India, le chiede di sposarlo. Glielo domanda in una lettera, con tanto di timbro papale, che Almerina nasconde agli occhi della madre infilandola nella fodera di una poltrona andata purtroppo perduta. Si sposano l’8 dicembre 1966 nella parrocchia di San Gottardo in Corte, a Milano. Fanno loro da testimoni l’editore Neri Pozza e la moglie Lea Quaretti. Lui e la «sposa bambina» vivranno insieme poco più di 5 anni, ma in realtà non si lasceranno mai.