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 2015  novembre 21 Sabato calendario

«Non sarà facile piazzare i dipinti»

VERONA. «È un furto anomalo, che in Italia, almeno nei musei civici, non ha precedenti». Il Colonnello Alberto Deregibus è vicecomandante del Nucleo tutela patrimonio artistico dei carabinieri.
Perché anomalo?
«Riuscire a rubare 17 opere, molte di grande valore, da un museo civico, è raro. Ci sono stati solo 4 furti di questo tipo nel 2014. C’è sempre una guardia armata, ci sono telecamere…».
Banda di professionisti?
«Gente preparata».
Si pensa a un furto su commissione.
«Non escludiamo nessuna ipotesi. Ma se è una commissione è irrituale. Diciassette quadri…».
Troppi?
«Un furto su commissione è più mirato. Può anche essere stata una banda di balordi che ha fatto questo ragionamento: intanto rubiamoli, poi vediamo…».
Se e come riuscire a venderli…
«Esatto. Ma queste opere ora non hanno mercato, perché in ogni punto vendita del mondo, un esperto sa riconoscere un Mantegna o un Tintoretto».
E in futuro?
 «Passato un po’ di tempo potrebbero essere piazzate magari all’estero. I momenti di debolezza della filiera sono i passaggi delle opere. È lì che cerchiamo di arrivare».
Quante possibilità ci sono di recuperare i dipinti?
«Dipende. I ladri hanno due problemi: il primo è piazzarli. Se pensiamo all’estero, non è facile esportarli. Bisogna distinguere furto e ricettazione. Il valore artistico ed economico dei dipinti rende la vita più difficile ai ricettatori».