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 2015  novembre 20 Venerdì calendario

Facciamo i conti in tasca ai partiti italiani

Il bilancio del 2014 si è chiuso con una perdita totale di 33 milioni di euro. E questo malgrado tra le entrate siano compresi 23 milioni di finanziamenti dello Stato. Parliamo dei bilanci dei partiti politici italiani. Sono entrati in crisi con la legge Letta che, dal 2014, ha ridotto il finanziamento pubblico diretto fino ad abolirlo, dal 2017 (salvo ripensamenti). Forza Italia ha il bilancio peggiore. Il consuntivo 2014 è in perdita per 11,88 milioni e i debiti sono schizzati a 97,9 milioni. Da diversi anni Fi non si presenta alle elezioni e pertanto non ha diritto ai finanziamenti pubblici, finora mascherati da “rimborsi elettorali”. I rimborsi li riceve il Pdl, che però non fa più attività politica ma continua ad avere spese. Nel 2013 il Pdl ha ricevuto dallo Stato 22,9 milioni, nel 2014 1,13 milioni. Questi soldi avrebbe dovuto girarli a Fi, ma i conti non glielo consentono e così, nell’ottobre 2014, è stata fatta una transazione: Fi ha rinunciato a un credito di 18 milioni verso il Pdl, riceverà 3,8 milioni, a rate. Per coprire i buchi di Fi, nel gennaio 2015 Silvio Berlusconi ha pagato 43,9 milioni di debiti con le banche, portando a 90,4 milioni i pagamenti totali. La Lega Nord ha una perdita netta di 7,99 milioni, con finanziamenti pubblici per 2,66 milioni. L’Idv ha una perdita di 4,73 milioni, Rifondazione ha perso 3,12 milioni, l’Ncd, appena nato, ha un rosso di 939mila euro. Il Pd nel 2014 ha ridotto le spese di 21 milioni e dichiara un piccolo utile, 168.107 euro, rispetto ai -10,8 milioni del 2013. Per il personale ha speso 8,7 milioni, rispetto ai 5,8 milioni di Fi. Il Pd è il partito con il maggior finanziamento pubblico, 14 milioni, 10 milioni in meno del 2013. Piccolo utile per Scelta Civica (150.911 euro) e Sel (147.777), che hanno contributi pubblici per 2 e 1,2 milioni.
Il Movimento 5 Stelle non fa un rendiconto generale, ha rinunciato a 42 milioni di contributi pubblici. C’è il rendiconto dei gruppi parlamentari: da Camera e Senato il M5S ha ricevuto l’anno scorso 7,07 milioni e, detratte le spese, tra cui 4,6 milioni per i dipendenti, c’è un avanzo di 1,17 milioni.