il manifesto, 20 novembre 2015
Piccola guida dei ristoranti di Torino per chi in questi giorni andrà al Torino Film festival (e anche per chi non ci andrà)
Da oggi fino al 28 novembre scorreranno i titoli del Torino Film festival. Ed eccoci lì, allora con i soliti suggerimenti e consigli per i festivalieri di ristoro e non solo. Ma con una formula diversa: indirizzi per il buon mangiare, dormire e comprare, abbinati a un film. Così, tanto per dare un «alibi» culturale a peccati e peccatucci.
Chocolat (2000, Lasse Hallström) sarà il lasciapassare per entrare da Choco Store, via Po 18, cioccolato ovunque e gadget di qualità legati alla divina bevanda: lampade con base a colata, tazze, orologi liquefatti stile Dali, tovaglie…
Babbo bastardo (2003, Terry Zwigoff) vi darà accesso al punto vendita della Galup, via Maria Vittoria 37, azienda artigianale che produce, in tante varianti, un panettone basso, cosparso di grani di zucchero. Poi cioccolatini, caramelle, biscotti e raffinate scatole regalo. La grande abbuffata (1973, Marco Ferreri) si addice a Luiset, via Principe Amedeo 20, salumi e insaccati dalla piccola azienda omonima, cui attingono i migliori ristoranti della città. Troverete anche pasta fresca, vini scelti, dolcezze varie. Un passo appena, e al 22 della stessa via c’è Siccardi, che avrebbe reso felice il cuoco di Soul Kitchen (2009, Fatih Akin). È uno sterminato negozio di attrezzature per cucina, dal colino alla pentola, dalla grattugia alla padella. Nessun fronzolo e tanta sostanza.
Come non pensare a Taxi Teheran (2015, Jafar Panahi) sedendovi da Riso e zafferano, via san Francesco da Paola 7, ottimi piatti della gastronomia iraniana. Attori di Pizza Connection (1985, Damiano Damiani) sono Piero’s, via Principe Amedeo 25, e Dual, via Cesare Battisti 17d. Il primo serve una pizza alta, gustosa e leggera, anche nella versione senza glutine, in un ambiente semplice gestito da ragazzi molto simpatici. Il secondo, prenotare allo 0118802647, ha un’infinità di proposte e spazi molto ampi. Poche, a Torino, le cucine aperte fino a tardi. Giusto, dunque, abbinare La via del sale, via san Francesco da Paola 2, 011888389, chiuso mercoledì, 30/35 a Dopo mezzanotte (2003, Davide Ferrario).
Sotto la Mole, menu piemontese e ligure con materie prime da Presidi Slow Food. Interni piacevoli, servizio cortese. Profondo Rosso (1975, Dario Argento) per la carta dei vini de Al sorji, 011884143, via Matteo Pescatore 10, enoteca e, volendo, ristorante di tradizione dietro piazza Vittorio. Niente stucchi e saloni come in Grand Budapest Hotel (2014, Wes Anderson) al B&B Piazzetta Consolata, via delle Orfane 28, 3271316212, la doppia con prima colazione 75/90, e invece stanze avvolgenti e ben attrezzate nel cuore del centro storico.
Ottimo reparto cinema alla Libreria Comunardi, via Bogino 2, libreria fatta solo di libri, cui La lettrice (Michel Deville, 1988) calza a pennello. Oltre 20mila titoli in dvd, proprietari super appassionati, da Veco, via Cesare Battisti 19. Titolo del film? Il proiezionista (1991, Andrej Koncalovskij).