Corriere della Sera, 20 novembre 2015
La scelta rivoluzionaria di Lea, così avvincente da far dimenticare gli elementi di scrittura
Lea Garofalo scomparve la sera del 24 novembre del 2009; in un primo momento gli inquirenti sostennero che la donna fu torturata per ore per essere uccisa il giorno seguente e dissolta nell’acido. Il corpo della donna, invece, fu trovato carbonizzato solo nel 2012 in un campo della Brianza e dalle indagini emerse che Lea fu torturata e poi bruciata, non dissolta nell’acido.
«Lea», il tv-movie prodotto da Rai Fiction, scritto da Monica Zapelli e da Marco Tullio Giordana, diretto dalla stesso Giordana, ripercorre la storia di una donna cresciuta in una famiglia criminale calabrese (Raiuno, mercoledì, ore 21.20). All’età di 13 anni si innamora di Carlo Cosco dal quale dopo quattro anni avrà la figlia Denise. Anche Cosco è un criminale, ma Garofalo sente il bisogno di avere una vita diversa, senza paura e senza violenza. Nel 2002 Lea (interpretata da Vanessa Scalera) decide che è giunto il momento di iniziare a collaborare con la giustizia e di conseguenza viene inserita nel programma di protezione insieme a Denise (Linda Caridi).
Come ha dichiarato al Corriere il magistrato Domenico Airoma, la scelta di Lea «è una scelta rivoluzionaria, la peculiarità della ‘ndrangheta è il vincolo di sangue… Lei rompe questo vincolo e lo fa anche come donna». Toccherà poi alla figlia Denise costituirsi parte civile contro il suo stesso padre.
In questo film, ovviamente, il peso del contenuto è così grande che quasi passano in secondo piano tutti gli aspetti formali. Com’era successo con «I cento passi». Ma questo è anche il merito di «Lea». Il racconto è così avvincente da far dimenticare gli elementi di scrittura. Che ci sono, altrimenti la narrazione non sarebbe così brutale, tragica, a tratti commovente. Speriamo che «Lea» non resti un unicum, una di quelle cose che si fanno per rinverdire ed esaltare il ruolo del Servizio pubblico.
Fanno parte del cast del film tv anche Alessio Praticò, Mauro Conte e Matilde Piana.