Corriere della Sera, 20 novembre 2015
Che Juve-Milan sarà? Il commento di Mario Sconcerti
Juve e Milan, nonostante le apparenze, sono tra le squadre più in forma del campionato. Il Milan nelle ultime 4 partite, un terzo di quelle giocate, ha fatto più punti di tutti, 10 come Napoli e Inter, uno più di Juve, Roma, Fiorentina e Bologna. Questo indica che le due squadre stanno trovandosi, ma anche che la rimonta è lentissima. Il meglio del Milan ha recuperato un solo punto. La Juve nemmeno quello. Difficile dire che non sia uno spareggio. Le quattro di testa hanno tutte partite convenienti, chi perderà tra Juve e Milan si troverà lontanissimo. Non c’è secondo me un favorito. La Juve ha giocatori più decisivi (Dybala, ma anche Cuadrado, Pogba), ma il Milan ha un progetto di gioco che metterà in difficoltà la Juve. Non è una grande squadra, sa però giocare con leggerezza e potrà spesso andare in contropiede. Il Milan è scarso quando deve costruire gioco, diventa monotono, risente dei limiti dei suoi centrocampisti. Bertolacci è molto meglio di come è apparso, ma è una grande spalla, difficile diventi un genio. Kucka è un lottatore, Montolivo è regredito a piccolo sarto. Cuce, non inventa. Ma se sarà la Juve a fare la partita, al Milan toccherà soprattutto ripartire. In questo campo il Milan è più leggero, ha gambe diverse dal passo unico di Khedira-Marchisio-Pogba. Ha inoltre un giocatore che completerebbe la Juve e sa fare ogni partita qualcosa in più, Bonaventura. Il Milan è un pessimo avversario per questa Juve perché gli si adatta perfettamente. Questo non esclude gol della Juve in qualunque momento e qualunque modo. Ma il Milan è una specie di piccola Roma, velocità e tecnica insieme, le doti che la Juve soffre di più. E infine un centravanti di movimento lussuoso (Bacca) che può far male a una difesa in questo momento un po’ lenta. Non conto Cerci, un eccesso, grandi qualità senza sapere mai quando avrà l’anima per applicarle. È un jolly spinto all’estremo del campo, non sai quando uscirà. Ma comunque c’è. Anche la Juve gioca in undici, questo lo do per certo, ma la sua forza non sta nell’accelerazione, sta nel movimento complessivo, una specie di grosso Suv, potente e condannato al diesel. Il Milan ha meno motore ma va a benzina. Qui non si tratta di stabilire chi arriverà prima alla fine del campionato. Secondo me la Juve. Ma nella singola partita, soprattutto in casa della Juve, il Milan ha qualche carta in più. È vero che ha perso già tre volte in trasferta, ma in quelle tre partite (Fiorentina, Inter, Genoa) ha preso solo due gol su azione, nessuno dentro l’area. A dimostrazione che se non deve fare il vecchio Milan, sa anche difendersi. Per vincere bene la Juve dovrebbe forzare presto quella difesa. Altrimenti sarà sempre più costretta ad attaccare e ad aprirsi alla velocità degli altri. La Juve, in sostanza, avrà bisogno del gol dei migliori, al Milan potrebbe bastare fare la sua partita. Ma, come diceva il sacerdote Ario spiegando la sua eresia agli alessandrini: non seguitemi, potrei aver torto.