Corriere della Sera, 20 novembre 2015
«Il giudice ha fatto un copia e incolla della richiesta del pm. E ora la Cassazione ha annullato quell’ordinanza...». Parla il senatore Azzollini
«Oggi sono un uomo felice, anzi felicissimo... È una giornata davvero buona... Lo dicevo, io, che i presupposti per disporre la misura cautelare non c’erano. Comunque non voglio dire altro perché continuo ad avere grande fiducia nella magistratura...». Il senatore Antonio Azzollini indossa il suo solito copricapo d’altri tempi (una specie di coppola a punta) e si concede una breve passeggiata intorno a Palazzo Madama proprio mentre il suo sostituto alla presidenza della commissione Bilancio, Giorgio Tonini del Pd, sta limando d’intesa con la Ragioneria il maxiemendamento alla legge di Stabilità.
Senatore, lei, da presidente della V commissione Bilancio, quante volte l’ha portata a casa la legge Finanziaria?
«Venti volte da senatore di cui 12 da presidente».
Lei è un veterano, dunque. Ma con questa storia degli arresti domiciliari chiesti dal giudice di Trani stavolta ci ha rimesso il posto.
«Amico mio, sono cose che succedono... ma io non ho mai abbandonato il mio posto in commissione Bilancio. Sono sempre là».
La Cassazione ha annullato un’ordinanza di custodia cautelare del Gip che l’aula del Sena to aveva già respinto al mittente. Li ringrazia tutti i suoi colleghi che il 29 luglio la salvarono dai domiciliari?
«Certo, li ringrazio tutti. Anche se i grillini usarono toni un po’ alti per chiedere il mio arresto».
Il presidente Matteo Renzi, riferendosi alla sua vicenda, ha scritto che «è finito il tempo in cui in Italia bastava un avviso di garanzia per condannare qualcuno». Soddisfatto?
«In realtà non ancora letto le dichiarazioni del presidente del Consiglio. Le leggo e ne riparliamo domani (oggi,ndr)».
Almeno lo ringrazia il capogruppo del Pd, Luigi Zanda, che lasciò libertà di coscienza ai suoi senatori?
«Certo, lo ha già ringraziato il mio capogruppo Renato Schifani».
Presto dovrà affrontare il processo per il crack della Casa della Divina Provvidenza.
«Io dico che tutto si risolve. Piano piano, tutto si risolve anche se devo affrontare anche il processo per il porto. Ma sono fiducioso. Anche perché ogni giorno dedico un po’ di tempo alla lettura delle carte di questi processi sterminati, abnormi, in le cui accuse sono sparse nei faldoni. Sono avvocato, leggo le carte e do qualche suggerimento ai miei legali che poi studiano la strategia difensiva. Tuttavia penso alla povera gente che non ha gli strumenti per difendersi in un processo...».
Possibile che ora non le sfugga neanche una parola contro il giudice che voleva mandarla ai domiciliari?
«No, a maggior ragione dopo questa decisione della Cassazione, io ho piena fiducia nella magistratura».
Eppure, poco prima del voto sul suo arresto, lei in aula al Senato non fu tenero con il giudice che chiedeva il suo arresto. Conferma?
«Confermo. E poi è tutto scritto: “... il giudice delle indagini preliminari, sulla mia persona, fa esclusivamente un copia e incolla. Non riproduce ma fa un copia e incolla della richiesta del pm”. E ora la Cassazione ha annullato quell’ordinanza...».