la Repubblica, 20 novembre 2015
Michele Serra risponde di nuovo a Giuliano Ferrara: «Lui è convinto che l’Islam al completo abbia dichiarato guerra all’Europa cristiana. Io credo che un pezzo soltanto di Islam abbia dichiarato guerra all’Europa delle libertà»
Siccome siamo in guerra, e tutti sotto lo stesso tiro, sono contento che Giuliano Ferrara abbia replicato con mitezza alle mie (meno miti) osservazioni. Le polemiche tra giornalisti sono quasi sempre noiose ripicche tra anziani narcisi, e forse questa non fa eccezione. Se mi ci dedico per il terzo giorno consecutivo è solo perché l’argomento è enorme. Vitale. Ferrara è convinto che l’Islam al completo abbia dichiarato guerra all’Europa cristiana. Io credo che un pezzo soltanto di Islam abbia dichiarato guerra all’Europa delle libertà (specie quella delle donne). È diversa, intanto, la quantificazione del nemico. Ma soprattutto: il secondo bersaglio (l’Europa delle libertà) comprende al suo interno anche il primo (l’Europa cristiana). Mentre il primo, specie nell’accezione “crociata” ultimamente cara a Ferrara, non comprende il secondo, anzi lo esclude, lo critica, gli si contrappone “moralmente”, lo accusa di vuoto valoriale in simmetria non voluta, ma oggettiva, con il jihad. Per questo ho scritto che morirei per la Marsigliese ma non per Cristo Re: perché la Marsigliese copre un campo molto più ampio e (credo) meglio munito. Per quanto valga l’umore delle folle, lo stadio di Wembley, non certo pieno di philosophes, ha intonato la Marsigliese, non un canto di chiesa: scelta che sarebbe stata complicata, del resto, dalla separazione dei repertori anglicano, protestante, papista, ortodosso… Anche questi danni del multiculturalismo.