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 2015  novembre 20 Venerdì calendario

La Porta Santa aprirà prima che chiudano i cantieri. Un nuovo record per Roma

Ameno di venti giorni dall’inizio, il Giubileo straordinario segna il suo primo record negativo. L’8 dicembre, all’apertura della Porta Santa, nessuno dei 32 interventi di decoro urbano e mobilità previsti dal Campidoglio verrà completato. Per quella data saranno pronti solo alcuni tratti dei percorsi pedonali: marciapiedi nuovi, fioriere e divisori nello slargo che dal Tevere conduce a San Pietro e nei 200 metri dall’ingresso della Città del Vaticano al colonnato del Bernini. Difficile che lo sciame di pellegrini attesi si accorga della novità.  
I primi undici cantieri, dicono le stime ufficiali del Campidoglio, finiranno tra il 31 dicembre 2015 e il 20 gennaio 2016. Per gli altri, la maggior parte, il termine è fissato tra fine gennaio e metà marzo, quando un quarto dell’evento sarà già alle spalle. Insomma l’efficienza del “Modello Expo”, che il premier Matteo Renzi vorrebbe esportare nella Città eterna, fatica a imboccare il Grande Raccordo Anulare. Con l’unico intervento realmente destinato alle periferie, nella zona est della Capitale, che sembra sfumare. E la riqualificazione di alcune vie centralissime che non ha ancora il via libera della Soprintendenza. Tutti progetti con una durata compresa tra 30 e 90 giorni. Se i numeri non mentono, Roma accoglierà i fedeli in coda per l’indulgenza sostanzialmente uguale a se stessa.
 
Ieri lo stesso commissario di Roma, Francesco Paolo Tronca, presentando il Logo dell’Anno Santo assieme al prefetto Franco Gabrielli e al governatore del Lazio Nicola Zingaretti, lo ha praticamente ammesso: “Otto cantieri sono stati avviati, altri tre saranno aperti il 23 novembre, per gli altri diciotto l’apertura è stimata al 30 novembre”. Di più, annunciando un progetto aggiuntivo, ha rivelato: “L’ultimazione è prevista per il 15 marzo del prossimo anno”.
 
Chi paga per il Giubileo? Il piano del Campidoglio è stato foraggiato con 50 milioni di euro, reperiti dalla giunta Marino attraverso un allargamento del patto di stabilità concordato ad inizio agosto con il governo. Ma liquidità è arrivata il mese dopo, con l’accensione di un mutuo con Cassa Depositi e Prestiti. E il cantiere più importante, quello nell’area attorno alla Stazione Termini, era già stato programmato e finanziato a prescindere dall’Anno Santo.
 
Degli ipotetici 150 milioni di euro stanziati recentemente dal governo, invece, al momento resta la slide col Cupolone sullo sfondo con la quale Palazzo Chigi ha presentato l’intervento. Nessuno ha ancora letto nero su bianco come verranno ripartiti e con quale tabella di marcia. Se la tempistica resta la stessa della prima tranche di interventi, è legittimo supporre che non tutte le nuove risorse verranno spese in tempo, nemmeno per la conclusione dell’evento.
 
Date le premesse e i timori sulla sicurezza cresciuti dopo l’attentato di Parigi, arrivano le prime voci critiche. “Non trovo Roma pronta per il Giubileo, chiuderemo l’anno con 14 milioni di turisti e ipotizzarne 30 milioni è più che irrealistico”, puntualizza il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli. “Fino a qualche giorno fa avrei messo la firma su 700mila arrivi in più – prosegue – dopo quanto accaduto a Parigi speriamo di tenere il dato del 2015, per ora stiamo registrando molte cancellazioni”. Mentre il Codacons punta il dito sulla sicurezza di Termini: “Abbiamo fatto dei sopralluoghi in stazione, non abbiamo riscontrato la presenza di agenti”. Su questo versante prova a tenere il punto il prefetto Gabrielli: “È stata ampliata la no fly zone. Ci sono alcune zone, praticamente tutta la città, interdette al volo per tutto il periodo del Giubileo”.