la Repubblica, 20 novembre 2015
Berlusconi rischia un nuovo processo. L’accusa: ha comprato il silenzio delle Olgettine con 10 milioni di euro
Quasi dieci milioni di euro. Bustarelle con banconote da 500 euro, bonifici, auto di lusso, appartamenti dalle varie metrature, per finire a due ville esclusive alle porte di Milano, per quelle che sembrano essere state le preferite dell’ex Cavaliere: Barbara Guerra e Alessandra Sorcinelli. Per non parlare della marocchina Karima Rby El Mahroug, (fino a sette milioni di euro solo per lei).
Un fiume di denaro che l’ex Cavaliere Silvio Berlusconi «dal novembre 2011 fino al giugno scorso», avrebbe sborsato per mettere a tacere ventitrè ospiti del Bunga bunga. Per evitare che raccontassero le vere finalità delle “cene eleganti” di Arcore, durante i processi sul Rubygate. Perchè, che in quegli incontri ci fosse «un sistema prostitutivo», è già stato stabilito anche nel primo processo che ha coinvolto Berlusconi e che è finito con l’ assoluzione della Corte di Cassazione.
Ora, per questi interminabili versamenti, il tre volte presidente del Consiglio rischia un nuovo processo per concorso in corruzione giudiziaria. Il procuratore Pietro Forno, e i sostituti, Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, ieri mattina hanno formalizzato la loro richiesta.
Escono definitivamente di scena i due legali storici di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo – le loro posizioni sono già state archiviate dal gip Donadeo – e anche il funzionario Giorgia Iafrate, per cui i pm hanno chiesto l’archiviazione dall’accusa di falsa testimonianza.
Nel lungo elenco dei 31 imputati, oltre alle 23 ospiti di Arcore, c’è il direttore di Medusa, Carlo Rossella, il cantastorie dell’ex Cav, Mariano Apicella, l’onorevole Maria Rosaria Rossi (tutti per falsa testimonianza), l’avvocato-bancomat di Ruby, Luca Giuliante (corruzione giudiziaria della giovane marocchina), l’ex fisioterapista del Cav, Giorgio Puricelli, e l’ex fidanzato di Ruby, Luca Risso, accusato di falsa testimonianza e riciclaggio del denaro ottenuto dall’ex premier.
È raccolta nei documenti di un anno di indagine la prova su cui i pm vogliono il processo. Spesso, gli indizi sono emersi nelle memorie di computer e telefonini, sequestrate mesi fa alle ospiti delle feste di Arcore. Ci sono le intercettazioni effettuate proprio dalle ex amiche Guerra e Sorcinelli, in cui lo scorso anno richiedono denaro a Berlusconi, «perchè da quattro anni viviamo nella m....», e il leader di Forza Italia, quasi spaventato che ricorda «i 160 mila euro di mobili che ti ho comprato il mese scorso per arredare la tua casa». Regali non sufficienti per la Guerra, che insiste per chiedere altro denaro per trasferirsi a Miami. «Guarda che altrimenti vado dai carabinieri e racconto tutto», l’esplicita minaccia della ex soubrette delle reti Mediaset. Ci sono anche le dichiarazioni del gestore del patrimonio personale di Berlusconi, il ragioniere Giuseppe Spinelli, chiamato a spiegare quel via vai continuo dal suo ufficio delle ragazze del Bunga bunga, con buste di denaro, secondo quanto concedeva il fondatore di Mediaset.
Tre le ospiti delle cene eleganti, sono state considerate «parti offese» Ambra Battilana, Chiara Danese e la ragazza marocchina Imane Fadil. Le tre ospiti in un’unica occasione, ad Arcore non ci sono più tornate. E quando, nell’ottobre del 2010, è scoppiato lo scandalo Ruby, hanno raccontato le scene di sesso a cui hanno assistito nel salone delle feste dell’allora premier.
Alla notizia della richiesta di rinvio a giudizio, Forza Italia insorge. Parla di «barbaria giudiziaria», il presidente del partito, Renato Brunetta. Per Daniela Santanchè, invece, con la richiesta di rinvio a giudizio, i pm «vogliono la morte politica di Berlusconi».