Panorama, 19 novembre 2015
Le banche italiane taglieranno 27.500 posti di lavoro da qui al 2018
Moody’s le ha appena promosse. L’equazione meno crediti incagliati più redditività ha convinto l’agenzia di rating americana a rivedere da negativo a stabile il giudizio sulle banche italiane. Una buona notizia per Piazza Affari, una vera e propria mazzata per i dipendenti del credito: secondo Moody’s, infatti, il recupero dei margini 2016 del settore è in gran parte legato alle fusioni tra banche popolari e al miglioramento dei costi operativi, in primis quelli del personale. È la società di analisi economica Prometeia a fare i conti: il sistema bancario italiano entro il 2018 taglierà 27.500 dipendenti (11 mila le eccedenze già annunciate), che andranno ad aggiungersi ai 48 mila bancari espulsi a partire dal 2000.
E se Unicredit ha appena ritoccato al rialzo di 540 unità gli esuberi al 2018, la parte del leone la faranno le banche popolari che nei prossimi mesi si trasformeranno in società per azioni e a regime confluiranno in due soli poli creditizi con risparmi che Prometeia stima in 1,1 miliardi di euro grazie al taglio di 6.500 dipendenti, di cui 2.500 nelle agenzie. Un downsizing che negli ultimi mesi è stato annunciato da Popolare di Vicenza (con 575 esuberi), Veneto Banca (430) e Bper (781), mentre la ricerca forzata di un partner dalle sottocapitalizzate Monte dei Paschi e Carige ridurrà i loro organici di 3 mila posizioni. Un altro migliaio di bancari invece sarebbero in uscita dalle disastrate Banca delle Marche, Popolare dell’Etruria, CariFerrara e CariChieti, mentre la migrazione in atto dagli sportelli fisici ai servizi online decimerà di altre 6 mila unità il settore.
Poi c’è il capitolo delle banche di credito cooperativo, il cui numero è destinato a dimezzarsi in seguito alle aggregazioni «suggerite» da Banca d’Italia. Come nel caso della Bcc Padovana, la più grande del Veneto, che ha fatto crac sotto il peso di una montagna di crediti inesigibili e che ora deve fondersi con la Bcc di Roma, sacrificando una novantina di posti di lavoro sui 200 complessivi.