il Giornale, 19 novembre 2015
Il fattore Ibra
Zlatan Ibrahmovic giocherà il prossimo campionato europeo per nazioni in Francia. Con lui il resto della squadra svedese. Non è una battuta, così stanno le cose, un campione ha trascinato la propria nazionale alla qualificazione, un uomo su tutti, come lo è stato e lo è ancora per i clubs che gli hanno dato fiducia e denari. Per gli smemorati e i soliti ignoranti del football sostenitori che Ibrahimovic sia bravo soltanto nel quartiere di competenza ma oltre frontiera non risulta pervenuto, segnalo questi dati:Zlatan Ibrahimovic ha realizzato 11 dei 15 gol segnati dalla Svezia in questa fase di qualificazione.Z.I. è il massimo cannoniere della storia della nazionale svedese, con 62 gol.Z.I. è l’unico calciatore ad avere vinto dodici campionati in quattro Paesi diversi, Olanda, Italia, Spagna, Francia.Z.I. è l’unico straniero ad avere vinto la classifica dei cannonieri della serie A con due maglie diverse, l’Inter e il Milan.Z.I. è l’unico calciatore ad avere segnato in Champions league con sei squadre diverse, Ajax, Juventus, Inter, Barcellona, Milan, Paris Saint Germain.Z.I. è l’unico calciatore che ha giocato e vinto e segnato nelle supercoppe nazionali di Italia, Spagna e Francia.Z.I. è il cannoniere di sempre del Paris St Germain con 115 gol.Z.I. è il maggiore goleador del Paris St Germain in Champions league con 15 reti.Z.I. condivide con Cristiano Ronaldo il record di avere segnato durante l’intera carriera un gol per ogni minuto di una partita giocata, dicesi bingo.Z.I. è anche il calciatore che ha ricevuto più cartellini rossi in Champions league, 4 alla pari di Edgard Davids. Tutto questo non è ancora bastato per definire Ibrahimovic un fuoriclasse, cioè uno che non può rientrare nelle comuni graduatorie, pur non avendo vinto, finora, un Pallone d’oro per la terribile concomitanza e concorrenza di Ronaldo e Messi. E la sua illuminazione è stata inferiore per colpa, si fa per dire, della Svezia, una nazionale non di grande censo (così come per Shevchenko l’Ucraina o per George Best l’Irlanda del Nord) dunque non protagonista a livello internazionale.Ma nessuno può discutere le qualità di Zlatan Ibrahimovic, semmai il suo carattere, la sua educazione non certo la potenza atletica e tecnica, il miglioramento della disciplina tattica, il tiro, il dribbling, il colpo di testa. Soltanto Pep Guardiola non ne condivideva lo stile e la posizione sul campo, il tecnico allora del Barcellona non ama il centravanti puro, preferisce il gioco palla a terra, dialogato ed esasperato a volte, Ibrahimovic è fuori da questo schema e finì in anticipo il suo rapporto con l’allenatore e con il Barcellona. Per il resto è il fattore Z, è veramente l’uomo che fa la differenza, per i suoi compagni e per l’avversario, è capitano anche senza fascia al braccio, è trascinatore a meno che non entri in quelle serate nelle quali altri sono le vedettes e allora, improvvisamente, soffre il confronto. Accadde in occasione dei play off per l’ultimo mondiale in Brasile, contro il Portogallo ma soprattutto contro Cristiano Ronaldo.Ma stavolta ha vinto la sua sfida, andrà in Francia dove vive e da dove dice, per il momento, di non voler andare via. Lo sognano a Milano, lo rivorrebero a Torino, farebbe comodo alla Roma e al Napoli ma anche a un paio di club inglesi. Il suo portafogli è gonfio ma anche il suo conto totale di gol: 349 in 638 partite. Volete altro? A trentaquattro anni Zlatan Ibrahimovic incomincia a divertirsi.