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 2015  novembre 19 Giovedì calendario

Le vittime di attentati terroristici nel 2014 sono state 32.000. Solo il 2,6% in Occidente

C’era il mondo di prima dell’11 settembre 2001, e di prima dell’invasione dell’Iraq nel 2003, dove i morti all’anno in attacchi terroristici erano meno di tremila. Nel 2014 hanno superato i trentamila. La Terza guerra mondiale combattuta «a pezzetti», come l’ha definita Papa Francesco. Il termine è stato ripreso ieri da re Abdullah di Giordania. Una Terza guerra mondiale «contro l’umanità». Scatenata principalmente dal terrorismo islamista e che fa vittime soprattutto musulmane. Negli ultimi due anni, ha detto Abdullah, l’Isis ha «ucciso centomila musulmani».
L’indice del 2014
Una cifra approssimativa ma che dà l’idea del momento drammatico che stiamo attraversando. Un conto più dettagliato delle vittime in attacchi terroristici è tenuto dal Global terrorism index (Gti). L’ultimo rapporto è sul 2014: oltre 13 mila attentati, 32 mila morti e 67 Paesi colpiti. È stato l’anno record dalla caduta delle Torri Gemelle, che probabilmente sarà superato di nuovo nel 2015. Viviamo in un mondo sempre più insicuro, adesso anche in Europa, nonostante gli investimenti senza precedenti nel settore della sicurezza e dell’Intelligence, 53 miliardi all’anno. Dal 2001 gli attacchi sono decuplicati.
La geografia
La geografia del terrore è concentrata in Nord Africa e Medio Oriente. Il 78 per cento delle vittime riguarda cinque Paesi: Iraq, Nigeria, Afghanistan, Pakistan e Siria. Nel 2014 in Iraq ci sono state 9929 vittime, in Nigeria 7512, in Afghanistan 4505, in Pakistan 1760, in Siria 1698, nello Yemen 654, in Libia 429. Poi vengono India (416), Thailandia (156), Cina (133). Gli Stati occidentali arrivano per ultimi.

Il peggior attentato

Il Global terrorism index tiene conto solo degli attentati, di qualsiasi matrice. Ma le decine di migliaia di vittime della guerra civile in Siria, in gran parte in operazioni militari, non sono incluse. Sempre nel 2014 l’attentato più sanguinoso è avvenuto a Badush, in Iraq, a giugno: 670 persone uccise. Il numero di vittime di attacchi in Europa, America del Nord e altri Paesi di cultura europea, nel 2014, è pari a solo il 2,6 per cento del totale. Il 70 per cento di questi attacchi è portato a termine da «lupi solitari».

Il gruppo più sanguinario

Boko Haram è l’organizzazione terroristica più spietata. Nel conteggio del Gti ha causato 6.644 morti, e ha superato anche l’Isis (6.073 morti). Poi i taleban (3.477 vittime). Anche se non è un’organizzazione terroristica, il gruppo dei pastori Fulani, etnia a maggioranza musulmana che combatte i rivali cristiani Berom, arriva al quarto posto con 1.229 vittime, tra Nigeria e Repubblica Centrafricana. Quinti gli Al-Shabaab, con 1.021 morti in Gibuti, Etiopia, Kenya e Somalia.