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 2015  novembre 19 Giovedì calendario

Il Captagon, la droga dei terroristi. Inibisce paura e dolore

Nessuna paura o inibizione, la sensazione di non accusare stanchezza e la percezione, forse l’illusione, di essere più precisi, più lucidi, più potenti. Semplicemente, “pronti”. Sarebbero questi gli effetti del Captagon, già ribattezzato «droga della jihad», mix di fenetillina, sintetizzata per la prima volta nel 1961, e altre sostanze che, unite, riuscirebbero ad inibire paura e dolore, coprendoli addirittura con una grande euforia. E potrebbe essere proprio il Captagon la sostanza utilizzata dai terroristi negli attacchi di Parigi, per riuscire a colpire, senza pietà e, soprattutto, senza tentennamenti ed errori. Il condizionale è d’obbligo in questa fase di indagine, ma a portare sulla pista della droga sarebbero anche le perquisizioni effettuate nelle ultime ore nelle stanze occupate prima degli attacchi da Salah Abdeslam nell’albergo di Alfortville, dove sono stati rinvenuti siringhe, aghi corti, fili da intubazione. Potrebbero essere stati usati per confezionare le cinture esplosive o, invece, per iniezioni. Sarà la scientifica a determinarlo.
L’IPOTESI
Ad oggi, a sostenere l’ipotesi droga sarebbero la storia – già i kamikaze giapponesi nella seconda guerra mondiale si “aiutavano” con sostanze nelle missioni suicide – e, più ancora, la cronaca degli ultimi anni, in una casistica di droghe dai nomi diversi ma con effetti garantiti simili, a partire dall’ice, più comunemente nota come shaboo, fino ad arrivare, appunto, al Captagon, venduto in pasticche ma che si può pure iniettare, peraltro già utilizzato dal killer tunisino Seifeddine Rezgui prima della strage di turisti nella spiaggia di Sousse, in Tunisia, lo scorso giugno. Grandi quantità ne sono state trovate pure addosso ai combattenti dell’Isis uccisi dai curdi negli scontri di Kobane per la liberazione della città.
Le siringhe di Salah potrebbero confermare dunque il forte legame tra la jihad e la droga, non solo come fonte di finanziamento, ma anche come “arma”. Perché il Captagon, specificano gli esperti, regala una sensazione di onnipotenza, annullando empatia, percezione del reale, paura, ansia, stress. Insomma, coscienza. Tutto per pochi dollari, dai 5 ai 20 a dose. Nata per allentare le inibizioni nei party dei Paesi del Golfo, alzando la soglia del consentito, la droga ha presto perso le sue radici “da salotto” per scendere in campo, alimentando un importante business in Medio Oriente. Tra 2012 e 2013 nell’area i quantitativi dei sequestri sono saliti da quattro a undici tonnellate.
I PRODUTTORI
La Siria sarebbe al primo posto per produzione e pure per diffusione tra gli jihadisti. In dosi moderate, la sostanza stimola la produzione di dopamina e aumenta la concentrazione. Potrebbe essere stato questo lo strumento usato dai terroristi in Francia per rendere più “ferme” mano e volontà. Potrebbe essere stata una droga, secondo gli esperti, a renderli così disumani, alterandone la capacità di giudizio. E una droga, forse, avrebbe potuto contribuire, per paradosso, a salvare molte vite.
Salah Abdeslam, contro cui è stato spiccato un mandato internazionale di cattura per il presunto ruolo negli attacchi di Parigi, lo scorso febbraio era stato fermato in Olanda per un controllo stradale di routine, mentre viaggiava con uno dei fratelli e un’altra persona sull’autostrada all’altezza di Gorinchem, diretto verso Sud. Durante la perquisizione, nella sua auto, immatricolata in Belgio, è stata rinvenuta una quantità limitata di cannabis. È stato rilasciato dopo poco, pagata una multa di appena settanta euro.