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 2015  novembre 19 Giovedì calendario

La trasformazione di Nadal, meno potente e più regolare

«Una cattiva giornata tua, e insieme un’ottima giornata sua?» chiede a Murray uno dei miei presunti colleghi, uno specialista delle conferenze stampa, uno di quelli che, lungi dall’aver studiato tennis, non hanno mai provato a colpire una palla. «Both», tutte e due, è l’ovvia risposta del britannico, che ha perduto 6-4, 6-1, tagliandosi addirittura una ciocca di capelli a un cambio di campo, e così secondo un suo estimatore perdendo le forze, come Sansone.
Me ne vado scoraggiato, come sempre, da quella cascata di luoghi comuni, o di politichese, che sono le conferenze stampa. Mi vergognerei nell’osare domande utili a capire perché: 1) Murray non aveva, dall’inizio, altro schema che ribaditi palleggi sul rovescio di Rafa, che da destra non sbagliava quasi mai, se non su uno dei soli 7 tiri forti e lunghi che sono usciti dalla racchetta del suo avversario. 2) Considerato che, al giorno d’oggi, il solo Federer ancora va a rete, come mai Murray non ci ha provato più di 14 volte, con 9 vincenti, quando Nadal era costretto, o, se non costretto, accorciava comunque i suoi rimbalzi a tre, quattro metri dalla rete?
Ritengo che simili domande sian state rivolte al cocco di casa (enfant du pays) dal suo attuale bravissimo coach svedese Bjorkman, il sostituto di donna Amelie Mauresmo, incinta da un ignoto spermatozoo, dopo aver sostituito Mamma Judy. Mi piacerebbe anche conoscere le risposte vere di uno che, nato in un rettangolo, fu inviato da Mamma non certo sui prati di Wimbledon, ma sulle rosse spiagge di Barcelona, ad apprendere lo spagnolo, inteso come filosofia tennistica.
Ma è forse il caso di dedicarsi a Nadal, anche perché ha occupato tante ore del nostro recente passato. Il Nadal che rappresentava il prototipo dell’attaccante dal fondo (definizione per primo riferita a Connors) è diventato un “regolarista dal fondo”. Gli è accaduto da più di un anno qualcosa di misterioso, e peraltro annunciata da due specialisti italiani, Dottor Parra e Chiropratico Caronti. Una perdita di esplosività, nonostante, osservi Giorgio Di Palermo, addetto ai lavori, «sia sempre alto 1,85, e pesi 85 chili». Dapprima colpiva la palla trasmettendole una forza devastante. Ora le trasmette metà di un’unità di misura esplosiva alla quale non trovo nome. A conferma di ciò, rilevo che Nadal ha oggi sbagliato relativamente poco (12 tiri), ma anche ha fatto esplodere soltanto 5 diritti e 1 rovescio vincenti. Non penso, insomma, mi sia accaduto di assistere alla rinascita del Nadal di una volta, ma piuttosto ad un suo aspetto migliorato, dal povero regolarista falloso e irriconoscibile che avevo sofferto più di una volta, arrivando a domandarmi perché mai non si dedicasse alla pesca, il suo hobby preferito. Non vorrei, con quanto ho scritto, aver trascinato il lettore a considerazioni negative. Mi rimane la speranza che, dai muscoli rivitalizzati, forse anche da una ritrovata autostima, ci ritorni il Nadal capace di superare il Federer dei primi Anni 2000, superiore al Federer di oggi, in incontro sulla lunga distanza. Oggi, il risultato mi pare uscito dalla pessima giornata di Murray, e dalla buona giornata di Nadal. Da simpatizzante per Rafa, spero di esser stato pessimista.