8 marzo 1861
Napoletani a Genova: laceri, sudici, mal coperti e semi scalzi
I primi coscritti arruolati a Napoli per servire nell’unificato esercito italiano sbarcano a Genova fra martedì 5 e oggi. Il Corriere Mercantile annota: «Sono giunte in porto numerose squadre di giovani del disciolto regno napoletano. Obbligati a prendere servizio nell’esercito italiano, provengono dalle loro case. Sono laceri, sudici, mal coperti e taluni semi scalzi. Insomma fanno pietà ed offrono un saggio fedele delle popolazioni dell’ex Regno di Napoli, che così li ridusse». All’atto dello sbarco vengono censiti. I più sono analfabeti. Hanno freddo. A chi chiede loro se sanno dove si trovano rispondono: «In Piemonte», «Oltremare». Uno, sentita la parlata ligure, azzarda: «A Genova, quasi in Francia». Sanno di essere stati chiamati «al servizio del Re». Qualche sergente vuole che sia chiaro che il sovrano «è ora per tutti Vittorio Emanuele II Re d’Italia». E chiede: «Qual è il Re?». Qualcuno risponde come deve, altri dicono: «U Re è u Re. Viva u Re!». A Torino intanto si cerca di far fraternizzare i militi della Guardia Nazionale giunti da Napoli con quelli subalpini. Per il fine settimana si prospetta per tutti «una gita alla basilica di Superga. È prevista bellissima giornata». L’evento è annunciato dalla Gazzetta del Popolo , che commenta: «Gli Italiani guadagnano a conoscersi, perché conoscendosi spariscono i pregiudizi che gli uni avevano degli altri e diventano amici» (MAURIZIO LUPO, La Stampa 8/3/2011).