22 marzo 1861
La Gazzetta del Popolo chiede conto dei milioni spediti al Sud
«Interpellanze»: così oggi il quotidiano La Gazzetta del Popolo, alfiere del Risorgimento italiano, titola da Torino la sua prima pagina, per chiedere conto delle spese fatte. Non ha peli sulla lingua. Vuole che Cavour spieghi come sono stati spesi i soldi, anche quelli amministrati da Garibaldi in Meridione. Il quotidiano ha il dubbio che il denaro pubblico sia stato profuso per ingraziare i potentati del Mezzogiorno. Cita il caso della famiglia Amoris-Oncles, «onorevole per ogni riguardo», «chiamata in Sicilia famiglia regnante». Dal 1860 ha ricevuto impieghi pubblici pari a 200mila250 lire, equivalenti a oltre 880 mila euro. «Tanti impieghi - dice il giornale - ci sembrano troppi». Vengono citati tutti i beneficiari, compreso un ragazzo di 16 anni, definito «analfabeta», ma nominato e pagato come Guardamarina. «Siccome le interpellanze minacciano di diventare di moda - scrive la Gazzetta - ne vogliamo fare anche noi». Così chiede: «Perché il Piemonte e la Lombardia pagano enormemente più di tutte le altre province d’Italia? Perché la bellissima Napoli ha ancora bisogno che da questi poveri monti si mandino tanti milioni? Perché non si pubblicano i conti dell’Amministrazione di Napoli e di Sicilia? Perché non si pubblica a che ascendono le entrate, e anche il passivo dell’Italia meridionale? Perché non si pubblica l’elenco degli impiegati, da quando sono impiegati e che stipendio prendono?» (MAURIZIO LUPO, La Stampa 22/3/2011).