25 marzo 1861
«Diamo al Papa solo la Città Leonina» suggerisce il principe Napoleone
Il nuovo Governo Cavour, insediatosi il 22 marzo, ha due importanti obiettivi. Deve affrontare il problema di Roma. Il neonato Regno d’Italia la reclama al Papa per farne la nuova capitale. Ma si devono anche risolvere i problemi del Mezzogiorno e di Napoli, prima che deflagrino in rivolte. Cavour ha già scritto a Parigi per chiedere a Napoleone III di ritirare le truppe francesi di presidio a Roma. Oggi la Camera dei Deputati a Torino mette all’ordine del giorno diverse interpellanze che sollecitano la questione di Roma Capitale. Il dibattito richiederà più sedute. C’è chi chiede un’operazione militare. Ma potrebbe provocare una guerra sia con l’Austria, sia con la Francia. Altri perorano un accordo con il Pontefice, che però si dichiara del tutto indisponibile. «La questione di Roma - dice il deputato Audinot - non ammette soluzione per mezzo delle armi, non può essere risolta che colla forza morale». Da Parigi fa discutere un’ipotesi di mediazione, suggerita dal principe Luigi Gerolamo Napoleone, cognato di Re Vittorio Emanuele. Propone di «dare al Papa in tutta proprietà la città Leonina, sulla sponda destra del Tevere con rendite sufficienti, mentre la sponda su cui sorge la massima parte della città di Roma sarebbe restituita all’Italia». È in linea di massima l’assetto che formalizzerà il Concordato nel 1929, ma nei giorni risorgimentali l’ipotesi non è considerata accettabile da nessuno (MAURIZIO LUPO, La Stampa 25/3/2011).