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 2015  settembre 15 Martedì calendario

Biografia di Corbyn Jeremy

Chippenham (Regno Unito) 26 maggio 1949. Politico inglese. Dal 12 settembre è il nuovo leader del Partito laburista britannico: «Era il tipico perdente. Che nessuno immaginava sarebbe salito sul podio» (Pierluigi Magnaschi). L’evento è così eccezionale che i bookmaker lo davano 200 a 1. Ha ottenuto il 59,9% dei consensi [Tutti i giornali del 15/9/2015]. Ma solo il 10% dei 232 «compagni» laburisti in Parlamento lo sostiene. Gli altri sono già al lavoro per defenestrarlo [Farina, Cds 12/9/2015].
• Pacifista, anti-monarchico, eurotiepido, socialista o populista, contrario al bombardamento della Siria, ha simpatie per il greco Syriza, lo spagnolo Podemos, ma anche per le formazioni antisistema di destra, compreso il francese Front National. Un leader per caso, che a giugno aveva accettato a malincuore di correre come rappresentante della sinistra («è il mio turno») ora deve forgiare quasi dal nulla una squadra. Non ha mai avuto un incarico di governo. Naturale che nel suo primo discorso abbia perorato la causa dell’unità. E «un nuovo modo di fare politica». Parole d’ordine: equità, giustizia, lotta alla povertà «che non è giusta né inevitabile».
• Pro Cremlino, ha denunciato «l’eccessiva e ossessiva espansione della Nato verso Est dopo il 1990». Ha chiesto la cancellazione del debito greco assieme ad altri 19 deputati [Farina, Cds.it 12/9/2015].
• «Ha votato 300 volte contro le indicazioni del suo partito. Bersani ha fatto tanto fracasso ma deve aver votato contro il partito un paio di volte [Magnaschi, Io 15/9/2015].
• «Corbyn è contro tutto. Persino contro la monarchia che, in Uk, è venerata, anche perché non fa niente e spende molto meno del presidente della repubblica italiana. Poi ce l’ha con gli Stati Uniti, con i quali (ammesso o non ammesso) la Gran Bretagna, di sinistra o conservatrice, è ancora legata con il cordone ombelicale di una relazione che non è mai venuta meno. Odia Israele (e con questo è in linea con l’establishment radical chic di sinistra inglese) e stravede per Hamas e per il Venezuela (entrambi non si vede che insegnamenti possano fornire per l’Uk se non la ricetta per un disastro). È euroscettico (altri lo definiscono eurotiepido). È inoltre, in paese di ubriaconi inveterati, astemio» [Magnaschi Io 15/9/2015].
• Ha festeggiato la sua elezione al pub (senza bere) e poi è andato alla marcia per i rifugiati. La giornata di domenica l’ha passata a formare il suo governo ombra.
• Un governo composto da 31 membri di cui 16 donne, ma nessuna dei ruoli chiave. John Lloyd: «Corbyn ha avuto la risposta pronta: chi dice che sono queste le cariche più importanti? Sanità, istruzione, energia non sono forse più importanti per la gente comune? Bene, a guidarle sono tutte donne. C’è qualcosa di più serio nelle scelte dell’esecutivo: Corbyn è di estrema sinistra. E l’estrema sinistra, impegnata a favore delle pari opportunità, ha perso interesse nell’uguaglianza di genere da quando chiunque ha concordato che è importante» [Rep 15/9/2015].
• «Il programma di Corbyn è uno dei più femministi che ci siano, solo, viene proposto da una leadership di cinque uomini» (Maria Laura Rodotà) [Cds 15/9/2015].
• Figlio di un ingegnere e di una insegnante di matematica (morta nel 1987) [Carlini, Eur 15/9/2015]
• «L’aria di Jeremy Corbyn è la più triste di tutte. Sembra portare sulle spalle il peso dei problemi del mondo, che gli sbiancano i capelli, gli corrugano la fronte e gli marcano le occhiaie. Sono poche le foto nelle quali sorride, perché non c’è niente da ridere. La sua biografia, per chi tiene ancora in un cassetto l’immagine di Che Guevara e ha marciato da ragazzo contro Pinochet e la guerra nel Vietnam, ha qualcosa d’intrigante e commovente. Già i suoi genitori, ad esempio, si erano conosciuti durante la Guerra Civile spagnola, manifestando per la pace contro il dittatore Francisco Franco, e gli avevano regalato Omaggio alla Catalogna di George Orwell, perché capisse per che cosa si erano battuti» (Vittorio Sabain) [Sta 14/8/2015].
• A 25 anni Corbyn era membro del Council di Haringey, un disperato quartiere a Nord di Londra. Otto anni dopo è stato eletto deputato nel seggio di Islington Nord, che ancora rappresenta. Non c’è campagna per una buona causa alla quale non abbia aderito. È stato volontario in Giamaica, si è impegnato per il disarmo nucleare, l’antifascismo, i palestinesi, la fine delle guerre in Iraq e Afghanistan, è membro di Amnesty International, lotta per i diritti degli animali e contro l’importazione di foie gras (Vittorio Sabain) [Sta 14/8/2015].
• «Corbyn ha corpo e voce di un leader affidabile, idee un po’ a capocchia ma profondamente sentite, e una sincera affezione per i deboli, proprio come Papa Francesco» (Giuliano Ferrara) [Fog 17/8/2015].
• «Non guardo indietro, io guardo avanti con idee nuove» (Jeremy Corbyn)
• Corbyn non voleva candidarsi a leader dei laburisti, ma è stato costretto dal successo che ha avuto. Sabadin: «Vuole tornare a 40 anni fa. Bisogna riportare ferrovie, poste e industrie strategiche nelle mani dello Stato, terminare la politica di austerità, assegnare un salario minimo, tassare le rendite e le ricchezze. Bisogna abolire la House of Lords e persino la monarchia, instaurando una repubblica. L’Ucraina, sostiene, è un problema creato dalla Nato e il terrorismo dell’Ira non è stato peggio di quello che facevano a Belfast i soldati inglesi. Corbyn piace perché parla come un essere umano di cose reali» [Sta 14/8/2015].
• «Non è un violento parolaio. Ha modi soft, è garbato. Non è neppure un pupazzo costruito dalle televisioni. Ha una storia immacolata, che gli riconoscono persino i tory, ed è una storia di militanza al servizio della causa. Soprattutto è uno che va controcorrente. Non ha paura a definire amici i palestinesi di Hamas. È deputato da 32 anni, sempre eletto nella circoscrizione di Islington Nord, e dal 1997, da quando il laburismo ha sterzato al centro, ha votato 500 volte ai Comuni contro le indicazioni del partito. Poi è un repubblicano a carati pieni. Guai a parlargli della regina. Un eretico. Ma rispettato» (Fabio Cavalera) [Cds 4/8/2015].
• Ha fatto dirigere la sua campagna a Simon Fletcher, già capo di staff di Ken Livingstone, amatissimo ex sindaco di Londra. E nel giro di pochi giorni, la barba bianca, le giacche beige e perfino quel suo sguardo mesto da prof nostalgico degli anni Settanta sono tornati di moda in Gran Bretagna [Sara Gandolfi, Cds 29/7/2015] Indossa canottiere comprate per 2 euro l’una alle bancarelle. Nel taschino della Harrington Jackets, tiene una biro. Soprannome: l’uomo senza ferro da stiro [Farina, Cds 12/9/2015].
• «Comrades» ovvero Amici, compagni. Questa è la sua formula di saluto ai comizi
• Appassionato di tuberi, bulbi e foglie, ha rispolverato il vecchio pallino del giardino in ogni casa e del pezzo di terra da coltivare «in modo che ciascuno abbia la possibilità di piantare patate e pomodori». Tra le altre sue idee: il quantitative easing del popolo, ossia l’istituto centrale che stampa moneta da destinare alle infrastrutture e all’occupazione: «Il dovere dei governi è assicurare che l’economia lavori per l’intera comunità e che riduca le diseguaglianze» [Cavalera, Cds 13/9/2015]
• «È ben sintonizzato con le nuove generazioni» (Daily telegraph).
• Il 27 agosto 2015, prima di vincere le primarie, si è conclusa l’asta per conquistare la tazza del caffè usata da lui. Si tratta di un bicchiere di carta usa e getta acquistato per 51 dollari da una studentessa di Oxford di 21 anni che ha dichiarato di volerlo usare per bere Porto e Champagne con i componenti dell’associazione studentesca del partito conservatore [Fat 30/8/2015].
• «Jeremy Corbyn ha qualcosa dell’incantesimo più che del fenomeno politico» (Giuliano Ferrara) [Fog 17/8/2015].
• Tre matrimoni: prima una compagna di partito, Jane Chapman, poi un’esule cilena, Claudia Bracchita e infine la messicana Laura Alvarez, di 20 anni più giovane, che importa caffè equo e solidale..
• Testardo, si è separato dalla seconda moglie perché lei voleva iscrivere i tre figli alle «grammar school», le scuole più selettive del Regno, che lui stesso frequentò [Cavalera, Cds 29/7/2015]
• «È un uomo sexy» (Mumset, il sito inglese per mamme).
• È vegetariano (il suo ristorante preferito è il Gabys’s Del, nel West End). Abita vicino a Finsbury Park, non possiede un’auto e va in bici (con casco). Per cinque volte, un record, la sua barba è stata premiata a Westminster come «Beard of the year»: se l’era fatta crescere per protestare contro il New Labour di Blair, che aveva spostato il partito al centro, il luogo dove si vincono le elezioni, dimenticando gli storici ideali della sinistra [Sabadin, Sta 14/8/2015; Farina Cds.it 12/9/2015].
• Fan dalla cantante Charlotte Church al produttore musicale Brian Eno, da Ken Loach all’attrice Maxine Peake (ex partito comunista) [Farina, Cds.it 12/9/2015].
• «Ken Loach al confronto di Corbyn è un pericoloso riformista» (Giuliano Ferrara) [Fog 17/8/2015]
• «Se il vostro cuore è con Corbyn, avete bisogno di un trapianto» (Tony Blair)
• «Jeremy Corbyn, paladino di tutti i Gad Lerner d’Europa» (Claudio Cerasa) [Fog 27/7/2015].
• «La sua elezione è un segno di disperazione. Non certo una soluzione» (Pierluigi Magnaschi) [Io 15/9/2015].
• «La sua è una vittoria che ci dà forza» (Stefano Fassina)
• Tifa Arsenal, dal 1996 è membro di un club che sogna «Wenger a vita», l’anti-Mourinho che gioca bene e non vince mai [Farina, Cds.it 12/9/2015].