19 marzo 1861
Cavour si dimette per imbarcare al governo i meridionali. Disordini a Napoli
Il conte Camillo Cavour annuncia che oggi darà le dimissioni da Presidente del Consiglio dei Ministri. Prende la decisione a seguito delle dimissioni del Consiglio di Luogotenenza di Napoli, che ha espresso riserve sull’operato del governo nell’ex capitale borbonica. Cavour è consapevole che il Mezzogiorno deve avere più peso nelle decisioni italiane. Spiega ai suoi ministri che è necessario «coinvolgere nei Consigli della Corona i rappresentanti delle province meridionali». Pertanto chiede e ottiene che il Governo deliberi le sue dimissioni, che subito comunica al principe di Carignano, rappresentante di Vittorio Emanuele II a Napoli. Qui la città è in festa. Celebra San Giuseppe. Con questo pretesto al teatro San Carlo «gli operai partenopei inviano gli auguri di buon onomastico al generale Giuseppe Garibaldi». Napoli vuole esprimergli il suo amore, anche per manifestare a Cavour il proprio disappunto. Ci sono tensioni fra napoletani e piemontesi. In serata, all’«Osteria della bella Savonara», nel quartiere della Pignasecca, scoppiano disordini. Vengono aggrediti e feriti un milite della Guardia Nazionale e un ufficiale della Regia Marina. Anche a Firenze l’onomastico di Garibaldi suscita «gazzarra di fucilate e di castagnole». Ma sono dimostrazioni di gioia. Fuori porta San Gallo si solidarizza anche con Giuseppe Mazzini in esilio. In onore suo e di Garibaldi viene inaugurato il «Tiro a segno nazionale» (MAURIZIO LUPO, La Stampa 19/3/2011).