7 marzo 1861
Definiti i confini tra la Savoia e il Piemonte, cioè tra la Francia e l’Italia
Oggi l’Impero francese e il Regno d’Italia hanno ratificato a Torino i confini che separano il Piemonte dalla Savoia, annessa alla Francia. Dopo lunghe trattative l’accordo è stato raggiunto. Lo sottoscrive da parte sabauda Domenico Carutti di Cantogno. Aloys de Rayneval firma a nome della Francia. Nella convenzione si legge: «Sul lato della Savoia, la nuova frontiera seguirà il limite attuale tra il ducato di Savoia e il Piemonte». All’atto sono uniti come parti integranti alcuni documenti, fra i quali «la carta in scala della frontiera della Savoia a partire dal Mont Grapillon, sul lato Svizzero, sino al Mont Tabor, al limite tra la Savoia e la frontiera della Francia». Tale carta è copia di quella stilata nel 1854 dal tenente colonnello piemontese Vittorio Federici, Commissario di Re Vittorio Emanuele II. Il 25 novembre 1860 è stata sottoscritta anche dai francesi, rappresentati dal Colonnello Salinier e dal Comandante Ernet. Ma mentre la cartografia italiana ha sempre rivendicato il confine, sia sul Monte Bianco sia sulla vetta del «Dome du Gouter», quella francese si è impossessata di entrambe le vette. Gli originali del trattato sono due. Quello sabaudo è custodito all’Archivio di Stato di Torino, mentre la Francia sostiene di non possedere più il suo. Le sarebbe stato rubato dai tedeschi durante l’ultima Guerra mondiale (MAURIZIO LUPO, La Stampa 7/3/2011).