1 marzo 1861
Cavour fonda le Poste italiane
Oggi il Regno d’Italia fa altri due passi avanti. A Parigi il principe Gerolamo Napoleone, cugino dell’Imperatore Napoleone III e dal 1859 genero di Re Vittorio Emanuele II, tiene al Senato francese un clamoroso discorso, nel quale dichiara che «è necessario sostenere un’Italia unita che abbia Roma come sua capitale». È una svolta nella politica francese, che finora ha sostenuto il potere temporale di Papa Pio IX. Lo stesso giorno, con la riorganizzazione di tutti gli uffici, il governo Cavour fonda le Poste Italiane. Cavour gongola. A Parigi il principe Napoleone ha scandalizzato i cattolici, ma è stato chiaro: «Non vi sono che due soluzioni possibili: l’unità d’Italia con Roma capitale o l’intervento della reazione». Napoleone III non solo non sconfessa il discorso del cugino, ma ordina che in tutti i dipartimenti francesi siano affissi manifesti che definiscono l’intervento di Gerolamo «un magnifico e sensazionale discorso». A Torino intanto nasce «l’Italia unita postale». Il governo Cavour istituisce 410 nuovi uffici postali periferici, da allestire in tutta la penisola italiana. Vengono uniformate anche le tariffe da pagare per godere del servizio postale. Dal 1˚ gennaio «la quarta emissione» di francobolli piemontesi è già diffusa come affrancatura in tutte le nuove province del regno. Ma ora è necessario organizzare l’emissione dei primi «valori italiani». Verranno stampati con tirature intense perché nel Mezzogiorno è ormai da tempo difficile trovare qualsiasi francobollo (MAURIZIO LUPO, La Stampa 1/3/2011).