6 marzo 1861
Congiura a Napoli per restaurare Gioacchino Murat
Scoperta una misteriosa congiura per restaurare a Napoli la dinastia di Gioacchino Murat, al posto di Re Francesco II delle Due Sicilie e di Vittorio Emanuele II di Savoia. La notizia è diffusa martedì 6 marzo 1861, quando la «cospirazione è ormai sventata». Vera o falsa che sia, è indicativa dell’instabilità di questi giorni. Il periodico «L’Italia» riferisce che a scoprire «la trama» è stato un garibaldino d’origine francese, tale Inveler. Avrebbe rivelato che «ufficiali del passato governo borbonico e impiegati destituiti avevano accettato volentieri un partito che dava loro il destro di vendicarsi dei loro nemici e riacquistare la perduta dignità». Secondo Inveler «un tal medico svizzero, chiamato Whytand, andava attorno arrolando uomini, corrispondendo per lettere e missive segrete coi capi, spargendo armi e denari». «I documenti che sono venuti in mano alla polizia sono gravissimi» assicura «L’Italia». «Tra gli altri vi ha una lettera di un noto scrittore al Whytand in cui gli scrive ch’egli da Marsiglia porterà seco e fucili e revolver». Chi è questo misterioso scrittore? Nessuno lo dice. Si aggiunge però che «due giorni dopo che la lettera è stata intercettata dalla polizia fu pubblicato nel periodico “l’Indipendente” un lungo articolo, in cui dicevasi esser possibil cosa ripristinare a Napoli la dinastia di Murat». Si racconta che armi sono state sbarcate in Calabria e nel Salernitano. Ma «per fortuna solenni e alte rivelazioni sono state fatte alla polizia» (MAURIZIO LUPO, La Stampa 6/3/2011).