20 gennaio 1861
Tags : Borbonici • Carceri
Istituiti i depositi per gli ufficiali borbonici prigionieri
Un regio decreto istituisce i “Depositi di ufficiali d’ogni arma dello sciolto esercito delle Due Sicilie” (Massimo Cardillo, Onore al soldato napoletano, Autoprodotto) • Cardillo: «Il soldato napoletano una volta fatto prigionierio era sistemato provvisoriamente nelle carceri e nei depositi del napoletano, poi trasferito al nord per via mare, dove giungeva a Genova, precisamente sulla strada in via Assarotti, qui fermato al primo deposito e smistato nei vari campi. I prigionieri napoletani arrivati a Genova erano sottoposti al vaglio di una commissione, che aveva il compito di trattenere i prigionieri sulle imbarcazioni una volta arrivati, di sottoporli a visita medica, di compilare gli elenchi nominativi ed assegnarli ai depositi di destinazione. I campi di prigionia e prigioni furono:
• Fenestrelle, fortezza utilizzata come prigione
• San Maurizio Canavese, nei pressi di Torino, che accolse gli sbandati dell’ex esercito delle Due Sicilie, utilizzato per la “rieducazione” del soldato napoletano
• Genova, San Benigno forte della città
• Le carceri a Milano, Bergamo, Brescia, Lecco, Piacenza, Crema, Lodi, Varese, Chiavari, Savona, Alessandria nella fortezza, Alba, Pinerolo, Ivrea, Susa, Cuneo, Domodossola, Isola di Capraia, Isola di Gorgona, Isola d’Elba, Isola del Giglio, Isola di Ponza, Oristano, Nuoro, Sassari, Sulla Maremma Toscana, Firenze al Forte Belvedere, Livorno al Lazzaretto, Santa Maria Apparente e Santa Maria Carcere in Terra di Lavoro, Avellino, Salerno, Benevento, Isernia, Lagonegro, Avezzano, Brindisi, Catanzaro, Cosenza, Palmi, Palermo, Catania, Milazzo, Monreale, Alcamo, Campobasso.
A dicembre 1860 l’esercito Napoletano era del tutto disciolto, rimaneva un consistente numero a Gaeta, altre truppe stanziavano nella cittadella di Messina e nella piazza di Civitella del Tronto. I prigionieri Napoletani ammontavano a 12.000 uomini.
Fu concesso un aggiornamento giornaliero alle alte cariche dell’ex esercito borbonico, pari al grado che rivestivano, ai soldati nessuna competenza in denaro, ma l’ordinaria razione di viveri. La circolare n. 65 del 10 dicembre 1860 del ministero della guerra impartiva disposizioni per le famiglie che avevano seguito i prigionieri; “Sarà somministrata una giornaliera razione di pane e una di viveri alla moglie e ad ognuno dei figli dei detti prigionieri che siano maggiori di anni sette. Per i figli che siano minori di anni sette, sarà invece somministrata una razione di pane e di viveri ogni due”. Nel 1861 la stima era di 3.000 figli als eguito dei prigionieri. Con il decreto del 20 dicembre 1860, l’arruolamento divenne obbligatorio, e furono chiamati gli uomini delle province napoletane; “per le leve degli anni 1857, 1858, 1859 e 1860 per il già esercito delle Due Sicilie”. Il termine ultimo di presentazione stabilito per il 31 gennaio dovette prolungarsi al 1° giugno, ed anche in questa data si presentarono in 20.000 sui 72.000 previsti».