7 marzo 1861
A Napoli sciopero dei preti
«A Napoli, taluni parroci si rifiutano di dire messa, sostenendo che, con la nuova legge sui beni ecclesiastici, il governo s´è impossessato dei redditi - detti “benefìcii” - di cui godevano le comunità sacerdotali. Il Consigliere per gli affari ecclesiastici ha diramato ai Diocesani, cioè ai capi delle comunità religiose, una circolare nella quale raccomanda l’obbligo di far celebrare, “come per lo passato”, messe ed altre cerimonie. Avverte i rettori delle varie congregazioni che la Cassa Ecclesiastica è disposta a rifondere tutte le spese sostenute “nei limiti del solito finora praticato”, per l´acquisto di ostie, vino, incenso, rammendo di stole, paramenti e così via» (ibid).