1 marzo 1861
Condannata l’Armonia per aver dubitato del titolo “Re d’Italia”
«Il gerente del giornale L’Armonia, forse il più clericale d’Italia, è stato condannato a due anni di carcere, tremila lire di multa e sospensione dall’attività giornalistica fino a estinzione di pena per aver dubitato che a Vittorio Emanuele spettasse una qualifica diversa da quella di Re di Sardegna. Ciascuno, d’altronde, prende ordini da chi vuole e può: e all’Armonia fonti autorevoli e venerande hanno assicurato che nessuna autorità supertemporale ha investito il sovrano subalpino di dignità che provengono da Dio, sia pure filtrate dal suo vicario in terra (per essere più chiari, da Roma si comunica a tutti i prelati d’Italia e ai loro più fervidi fedeli che le trattative in corso tra il conte di Cavour e l’abate Carlo Passaglia in merito a una conciliazione tra la Santa Sede e la nuova Italia sono a un punto morto per preciso volere di Sua Beatitudine)» (Nello Ajello, la Repubblica 1/3/2011).