21 febbraio 1861
I reali di Napoli sono giunti a Roma
«Ma ecco che le quattro carrozze regali entrano in Roma attraverso porta San Giovanni. A incontrarli e omaggiarli si trovano il maggiordomo della Santa Sede monsignor Borromeo Arese e monsignor Pacca, maestro di Camera, insieme a due camerieri segreti del Papa. Al palazzo del Quirinale li aspetta il cardinale Giacomo Antonelli, segretario di Stato di Sua Santità. Ci sono inoltre i fratelli di re Francesco, il conte di Trani e il conte di Caserta. Trasferiti negli appartamenti pontifici del palazzo Apostolico Vaticano, gli ospiti regali vengono annunciati al Pontefice Pio IX, al quale il re - vestito con un´uniforme da generale, mentre Maria Sofia indossa un abito nero - presenta i personaggi del suo seguito. Dato che agli ospiti è riservato il cerimoniale in uso per le autorità civili di più alta dignità, tutti i cortigiani presenti vengono ammessi, per espressa volontà di Sua Beatitudine, al bacio del piede. Le strade che il corteo regale percorre per tornare al Quirinale, verso le due e mezza del pomeriggio, sono affollate per la mitezza del clima e la giornata radiosa. In piazza San Pietro qualcuno grida «Viva il Re». A Sant´Andrea della Valle, tre sacerdoti, al passaggio delle carrozze, inneggiano anch´essi al sovrano. Una pattuglia di quei gendarmi francesi, che sono di stanza a Roma in virtù di un accordo fra Sua Santità e l´imperatore Napoleone III, s´avvicina ai preti chiedendogli i loro nomi e prendendone nota. In un angolo del palazzo del Quirinale, è stata trovata la scritta, subito cancellata con una mano di calce. Diceva così: “Camere mobiliate da affittarsi per poche ore”. Fin dall´inizio, si diffonde, al contrario, la sensazione che quella offerta dalle autorità vaticane al deposto sovrano borbonico non sia un rifugio di pura emergenza, o una sistemazione temporanea, che possa esimere i nuovi arrivati da obblighi di rappresentanza. Una delegazione del Collegio dei Cardinali è stata ricevuta infatti nel tardo pomeriggio dai sovrani napoletani. Il cardinale Barberini, uno dei più rappresentativi dell´intero collegio, apre il suo discorso di benvenuto augurando all´ex re di rimanere a lungo a Roma. Francesco gli risponde: “Alla peggio, Eminentissimo, partiremo insieme!” (Nello Ajello, la Repubblica 21/2/2011).