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 2010  marzo 29 Lunedì calendario

Biografia di Maria Sofia di Borbone

MARIA SOFIA DI BORBONE (Marie Sophie Amalie von Wittelsbach), Possenhoffen, 4 ottobre 1841, Monaco di Baviera, 19 gennaio 1925 • I genitori, Massimiliano e Ludovica di Wittelsbach, membri della famiglia reale di Baviera, lui di un ramo cadetto, lei una delle nove figlie del re • Ludovica, la mamma. Bellissima, aveva sposato un partito mediocre per mancanza di alternative. Rassegnata ma serena, aveva accettato il suo ruolo di casalinga • Massimiliano, il papà. Il «buon duca Max», com’era noto in Baviera, definito dalle gazzette mondane «il più bel principe d’Europa», geniale, artistoide, esuberante, sportivo e un po’ matto. Le sue tre passioni: i cavalli, il gioco e le donne. Era sempre in giro per l’Europa • Quarta di otto figli, tutti belli: Luigi (1831), Elena (1834), Elisabetta detta”Sissi” (1837), Maria Sofia detta”Spatz”, passerotto, (1841), Matilde (1843), Carlo Teodoro (1845), Carlotta (1847) e Massimiliano (1849) • Infanzia nel castello di Possenhofen,”Possi”, sulle rive del lago di Starnberg, in mezzo alla natura. Particolarmente legata alla sorella Elisabetta. Tutt’e due brune, occhi turchini, alte, slanciate. Tutt’e due esuberanti. Atletiche, avevano praticato, per volere del padre, molte attività sportive: cavallo, nuoto, tiro con la carabina, scherma • Ad intellettuali e poeti Maria Sofia preferiva gli animali e la natura. Amava i cavalli, i cani feroci ed allevava nidiate di canarini e pappagalli. Dal padre aveva imparato a fumare sigari lunghi e sottili •”Sissi”, la sorella, andata in sposa a Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria, al posto della primogenita Elena, a cui era promesso • Quando anche per Maria Sofia venne il momento di sposarsi, la madre Ludovica iniziò le manovre per trovarle un buon partito. Ma presso le corti tedesche i partiti scarseggiavano. Da Monaco le comunicarono allora che in un regno mediterraneo, immerso nel mare e nel sole, un giovane principe cercava moglie. Era Francesco, principe ereditario di Napoli • «Te lo sconsiglio. È un imbecille» (il duca Max su Francesco in un telegramma alla figlia) • Francesco II di Borbone, figlio di Ferdinando II, re delle Due Sicilie, e di Maria Cristina di Savoia, morta a 24 anni dopo aver partorito Francesco, subito soprannominata ”Regina Santa” per la sua estrema fede. Ferdinando si era poi risposato con l’arciduchessa Maria Teresa d’Asburgo, donna brutta, egoista, sospettosa e per molti altri versi spregevole, che lui amava teneramente, ricambiato, e dalla quale aveva avuto altri 11 figli, sette maschi e quattro femmine. Soprannominato dal padre”Lasa”, perché amava molto le lasagne, Francesco era stato allevato nel culto della madre. Mistico, malinconico, silenzioso e sfuggente, aveva seguito studi più adatti a un uomo di chiesa che di stato • Durante la trattativa tra il conte Ludoff, che rappresentava Francesco, e re Massimilano I di Baviera, per Maria Sofia, fu accertato che: la fimosi di Francesco non avrebbe comportato impotentia generandi ma solo impotentia coeundi, la sua estrema religiosità non avrebbe impedito alla coppia di consumare il matrimonio (Francesco a 23 anni era ancora vergine e non gli avevano mai attribuito flirt), il fatto che Maria Sofia non avesse ancora sviluppato era dovuto a un semplice ritardo (aveva 17 anni). Alla fine si accordarono così: Maria Sofia avrebbe portato venticinquemila ducati di dote, Francesco ne avrebbe offerti trentaseimila di controdote • Cerimonia per celebrare il fidanzamento: il 22 dicembre 1858 nel palazzo reale di Monaco, alla presenza del re e della regina di Baviera. In questa occasione il conte Ludoff consegnò a Massimiliano la richiesta ufficiale di Ferdinando II e a Maria Sofia una miniatura del principe Francesco, dove il giovane principe era stato di molto abbellito. Vedendolo lì per la prima volta, esclamò:”Ma è bello!” • Nozze, per procura, l’8 gennaio 1859, nella cappella del palazzo reale di Monaco. Rappresentava lo sposo il principe Leopoldo, fratello di re Massimiliano. Maria Sofia, una veste di broccato con lunghissimo strascico di velluto bianco, merletti ovunque, una corona di diamanti che le reggeva il velo, accompagnata all’altare dal fratello Luigi • Arrivata a Bari il 1° febbraio dove l’attendeva Ferdinando II, malato e prossimo alla morte, con Francesco, la seconda moglie e tutti gli altri 11 figli • «Quando la mia povera sorella vide per la prima volta Francesco, per poco non svenne» (Sissi) • Francesco, un corpo magro, lungo e incurvato, un volto giallastro da bambino invecchiato, baffetti, occhi smorti, sguardo sempre basso, spalle cascanti, comportamento goffo, sgraziato • «Dio com’è bella, dio com’è bella» (Francesco il giorno in cui vide Maria Sofia per la prima volta) • «Dite alla duchessa che farò tardi. Mi sento poco bene» (Francesco alla camerista di Maria Sofia la prima notte di nozze. Il loro resterà un matrimonio bianco, si dice, per dieci anni) • Il 22 maggio del 1859, a 49 anni, nella reggia di Caserta, Ferdinando II muore. Gli succede Francesco II di Borbone, il primo figlio. Maria Sofia diventa regina delle Due Sicilie • Nemiche da subito, la vecchia Maria Teresa, abituata a comandare e a gestire le redini del governo attraverso il marito, e Maria Sofia, orgogliosa e fiera, abituata a primeggiare ma anche stravagante, si fecero una guerra continua. Nei confronti della matrigna Francesco era umile, zelante, servizievole, si sentiva inferiore e la temeva. Accettava anche tutte le richieste e i capricci della moglie, sempre intento ad accontentare tutti • Maria Sofia fa subito parlare di sé. Si rinnova il guardaroba, cambia la biancheria intima, spende moltissimo in vestaglie e acconciature. Riempe la reggia di canarini e pappagalli (Maria Teresa odia gli animali), passa ore al maneggio, tira di scherma e, vestita da amazzone, fa lunghe cavalcate con le lunghe trecce al vento, fuma sigari davanti a tutti • Lo ”zompo”, il tuffo della regina nelle acque del porto militare di Napoli, diventato un numero di attrazione per il personale e i soldati della guardia. Al tempo bagnarsi in mare, per una regina, era considerato inaudito • Carlo Filangieri di Satriano, indicato da Ferdinando II come”l’uomo dei momenti perduti”, messo a capo del governo da Francesco dopo i disordini seguiti alla vittoria franco-piemontese di Magenta • Maria Sofia, che caldeggiava la Costituzione, ma non voleva sentir parlare di accordi con gli odiati Savoia e respingeva ogni ipotesi di conflitto con l’Austria, dove sua sorella era imperatrice. Filangeri, che accarezzava l’idea di un riavvicinamento a Napoleone III, all’Inghilterra e anche al Piemonte • ”Dio, come pesa questa corona” (Francesco II, in molte occasioni) • ”Vuie che dicite mai. Chella è robba d’”o papa” (Francesco II, rifiutando con sdegno la proposta di Cavour di dividersi l’Italia in tre regni e di annettere al regno delle due Sicilie Ancona e Perugia, allora appartenenti allo Stato della Chiesa) • Maria Sofia, che non si rassegnava, riuscì a convincere il marito a concedere la Costituzione. Il giorno in cui Filangeri si presentò per proporla al re, però, Francesco scampò a un complotto organizzato dalla matrigna Maria Teresa per destituirlo e incoronare il suo primo figlio, Luigi. ”Aveva proprio ragione papà. Costituzione uguale Rivoluzione” disse Francesco a Filangeri. E rifiutò il documento senza neanche leggerlo • All’immobilismo politico che caratterizzò il breve regno di Francesco II fece riscontro l’esplosione di mondanità. Essendo nota a tutti la scarsa virilità di Francesco, circolavano voci e pettegolezzi su Maria Sofia, sempre circondata da giovani ufficiali ossequiosi e galanti • ”Monta a cavallo, Francesco. Io verrò con te. Cavalcherò al tuo fianco” (Maria Sofia al marito, mentre questi progettava la difesa da mettere in atto all’arrivo di Garibaldi e dei suo Mille) • Francesco si decise a dare la Costituzione solo quando il papa in persona lo sollecitò • ”Franceschiello Dio-ti-benedica” (così i napoletani chiamano Francesco nei giorni che precedono l’assedio di Napoli da parte dei piemontesi) • Maria Sofia, che durante i giorni a Gaeta, dove i reali si erano rifugiati temendo l’arrivo di Garibaldi a Napoli, vestiva combinando l’abito da amazzone con il costume calabrese: tailleur nero di taglio maschile e mantello da montanaro, largo e pesante, stivali neri, alti, a doppia suola con tacco basso e rozzi speroni, capelli raccolti dentro il cappello nero a cono usato dai contadini della Calabria • Fin dal suo primo giorno a Gaeta, Maria Sofia diventa il simbolo dell’assedio. La sua immagine di eroina romantica diffusa dalle gazzette si impone all’attenzione dell’intera Europa. Visita i reparti nelle caserme, fa sopralluoghi sui lavori di rafforzamento e di difesa, organizza l’assistenza ai feriti e agli ammalati, parla con tutti e diventa presto popolarissima tra la popolazione. Esponendosi anche a numerosi rischi, si muove fra soldati e cannoni come un pesce nell’acqua • “J’aurais bien désiré une petite blessure” (Maria Sofia durante l’assedio di Gaeta, poco dopo essere scampata al fuoco delle artiglierie piemontesi) • L’"aquiletta bavara” (Gabriele D’Annunzio su Maria Sofia) • Il 14 febbraio 1861, Francesco II e Maria Sofia lasciano Gaeta, sotto assedio da mesi, decimata dal tifo, arresasi finalmente all’esercito piemontese. Il regno di Napoli non esiste più • Antonio Diotallevi e Costanza Vaccari, accusati di aver manipolato grazie al fotomontaggio alcune foto allo scopo di rappresentarvi la regina Maria Sofia, nuda, in pose oscene. Probabilmente pagati dal”partito piemontese” che voleva offuscare l’immagine di Maria Sofia, divenuta ormai l’eroina di Gaeta, il simbolo della resistenza borbonica, in esilio a Roma da circa un anno. Il giudice della causa si chiamava Collemassi • Appena giunta a Roma, Maria Sofia si era rimessa subito a lottare per riconquistare il trono. Incontri segreti nel retrobottega della Farmacia Vagnozzi di Campo dei Fiori con bande reazionarie • ”Sora Sofia”, come la chiamavano i romani, tra i quali era diventata popolarissima per la sua abitudine di uscire in strada e parlare con tutti • La”teoria delle coincidenze” di Maria Sofia, a cui terrà fede per tutta la vita: ”Tutti i nemici dei Savoia sono miei amici” • Il tenente Armand de Lawayss, 25 anni, alto, biondo, barbetta dorata, unico a non essere stato elencato tra i suoi presunti amanti, unico che lei amò. Ogni mattina all’alba lui l’accompagnava nelle sue cavalcate nella campagna romana. Spesso sostavano in qualche casolare, oppure consumavano picnic sull’erba. La storia finì nel 1862, quando Maria Sofia si rese conto di essere incinta. Fingendosi ammalata, convinse il marito a farla tornare a Possi. Partorì, in gran segreto, due gemelle (no, gda). Una andò a vivere con il padre, l’altra con lo zio. Prima di rientrare a Roma, confessò tutto al marito • Il dono d’amore che Sissi fece alla sorella Maria Sofia, nel 1868: un ricco letto matrimoniale • Maria Cristina Pia, prima e unica figlia di Francesco e Sofia, nata il 24 dicembre 1869 e morta tre mesi dopo, a Roma • Dopo la morte della figlia, la regina si chiuse in un mutismo impressionante, la sua vivacità era completamente spenta, il suo unico desiderio era partire da Roma. Se ne andò il 25 maggio del 1870, diretta a Vienna, dalla sorella Sissi. Poco dopo anche Francesco lasciò Roma. Si stabilì in un piccolo castello, sul lago di Starnberg, sotto il nome di Conte di Castro. Da allora vivranno quasi sempre separati • Maria Sofia si stabilì alla fine a Villa Hamilton, Parigi. Da lì continuò la sua attività anti italiana, mantenendo contatti con il movimento anarchico. Era solita dire “nel mio cuore c’è posto solo per la vendetta”. E la sua vendetta l’avrà. Insieme al movimento, progetterà l’assassinio di Umberto I, ucciso da Gaetano Bresci il 29 luglio 1900 con tre colpi di pistola • Eroina di Gaeta, amica dei briganti, reine aux anarchistes, agli inizi del secolo Maria Sofia si ritrovò improvvisamente senza alleati. Sotto la guida di Giolitti, l’Italia aveva superato il momento rivoluzionario • Maria Sofia è ormai vecchia e sola, dispone di mezzi limitatissimi. Abita in un piccolo appartamento del grande palazzo dei Wittelsbach a Monaco, in gran parte destinato ad altri usi. Ad ottant’anni conduce una vita ancora attiva: ogni mattina monta a cavallo per la consueta passeggiata, principi e re spodestati sono spessi ospiti alla sua tavola, continua a mantenere rapporti con il Vaticano • Muore il 18 gennaio 1925, nella sua casa di Monaco. Sepolta assieme al marito e alla figlioletta nella chiesa del Santo Spirito dei Napoletani, in via Giulia a Roma, il 18 maggio 1984 viene portata nella sua capitale assieme a Francesco e Maria Cristina Pia
Notizie tratte da: Arrigo Petacco La regina del Sud Mondadori