Un libro in gocce, 4 gennaio 2002
Le “Memorie di un cacciatore” e la servitù della gleba
Ivan Sergeevic Turgenev nacque a Orjol il 28 ottobre 1818 (9 novembre, secondo il calendario gregoriano). Fin da ragazzo si ribellò alle ingiustizie sociali e mostrò un’indole profondamente democratica. Ad esempio fu coinvolto in una lunga storia giudiziaria per aver nascosto una giovane contadina che sua madre aveva venduto a una vicina particolarmente crudele. Studiò alle università di Mosca e Pietroburgo, frequentò intellettuali come Dostoevskij e Gogol’, si innamorò di donne di ogni classe sociale. Morì il 22 agosto 1883.
’Memorie di un cacciatore” raccoglie 25 racconti, pubblicati per la maggior parte tra il 1847 e 1850, che ebbero immediatamente un grande successo di critica: gli intellettuali dell’epoca ne colsero soprattutto l’aspetto di condanna del sistema della servitù della gleba, il pubblico li lesse come atto di denuncia sociale. A Pietroburgo ne fu proibita la pubblicazione, a Mosca videro la luce solo grazie a un funzionario poco attento che per questa sua leggerezza perse il posto. Alcuni sono convinti che proprio il libro di Turgenev abbia spinto lo zar Alessandro II, il 19 febbraio 1861, a firmare il decreto di abolizione di servitù della gleba.
Ivan Sergeevic Turgenev, Memorie di un cacciatore, Rizzoli