7 agosto 2015
Tags : Guelfi Guelfo
Biografia di Guelfi Guelfo
Pisa 1945. Pubblicitario. Dal 4 agosto 2015 nel Cda della Rai: «Alle 11.30 ero un semplice cittadino, ora sono un amministratore. Mi ha chiamato il ministro Boschi mentre andavo dal dentista» (a Massimo Vanni) [Rep 5/8/2015].
• Figlio di partigiani. Si appassionò subito di politica. Della sua infanzia ricorda «una porta aperta, e dietro c’era una tavola dove mio padre si sedeva a mangiare con altri compagni e si parlava di politica con una passione di sguardi e voci che ancora oggi ricordo. Ero piccolo e non capivo quel che si dicevano. Ma quegli sguardi li capivo e continuo a capirli tutt’oggi» [Venturini, iltirreno.it 25/11/2012].
• Militante di Lotta Continua sotto il rigido verbo di Adriano Sofri, vanta un record: nel Sessantotto, ai primi scontri tra polizia e studenti, fu il primo a essere fermato dalla polizia, davanti alla stazione di Pisa. Si fece pochi giorni di galera. Emiliano Liuzzi: «In carcere, al Don Bosco finisce lui, Guelfo Guelfi, 70 anni, nuovo consigliere d’amministrazione della Rai: “Chi è?”, “Uno studente”. “Ci mancavano solo loro”, disse la guardia anziana. “Come ti chiami?”, “Guelfo Guelfi”. Alzò gli occhi: “Sei mica parente di quel Guelfi, zoppo, che fa la scuola guida?”. “È mio padre”. “È registrato qui anche lui. Il comunismo è come la sifilide, si trasmette di padre in figlio”. Gli arresti provocarono scontri alla stazione, mai visti prima. La manifestazione per il compagno Guelfo fu l’inizio del Sessantotto» [Fat 4 e 7/8/2015].
• In Lotta Continua faceva già il creativo, prima di diventarlo per professione. Fu tra i ragazzi che quando arrestarono Chet Baker a Lucca, nel 1970, per possesso di droga, la sera aspettava che il grande trombettista suonasse dalla cella per i cinque minuti che il giudice gli concesse. Spesso suonavano anche insieme al grandissimo jazzista. Uno degli episodi pacifici che hanno fatto la storia del ’68 (Emiliano Liuzzi) [Fat 5/8/2015].
• «Prima di fare il bene del Paese, pensavo di provvedere alla mia prossima vecchiaia. Fu per questo che mi laureai. Poi forse c’era anche quell’altra questione “dell’operaio che vuole il figlio Dottore” ma più sullo sfondo, in fondo allo sfondo. Mi sono laureato il 13 ottobre del 2005, il giorno del mio sessantesimo compleanno. Mi ero iscritto nel 1965, quarant’anni prima. L’ho fatto perché il titolo è d’obbligo per svolgere un ruolo dirigenziale nella pubblica amministrazione. Quindi se mi danno del dottore non devo smentire come fanno Gad Lerner e Massimo D’Alema» [David Allegranti, glistatigenerali.it]
• «D’Alema è il campione, è la medaglia d’oro degli errori della sinistra» [Venturini, iltirreno.it 25/11/2012].
• Ha sempre lavorato nella pubblicità e nel marketing. Prima in società con Davide Guadagni, ex compagno di Lotta Continua, e poi da solo, alla corte (tra Provincia e Comune di Firenze) (Emiliano Liuzzi) [Fat 5/8/2015]. Come “spin doctor” ha curato la comunicazione di almeno 18 competizioni elettorali (vincendole tutte) da Vannino Chiti a Claudio Martini, fino a quella che ha fatto di Renzi il sindaco di Firenze [Fat 4/8/2015, Venturini, iltirreno.it 25/11/2012].
• Molto amico di Tiziano Renzi, che difende a spada tratta ogni volta che spunta qualche magagna, è presidente del Teatro Puccini di Firenze fondato da Sergio Staino.
• Renziano. «Sono uno che pensa che questo Paese debba cambiare e che Renzi lo stia facendo» (a Massimo Vanni) [Rep 5/8/2015]. Emiliano Liuzzi «E Renzi con Guelfo aveva un debito: quando lasciò Firenze, lui doveva diventare il numero uno della comunicazione della Regione (era già direttore creativo di Florence Multimedia, società in house della Provincia di Firenze voluta da Renzi), ma Enrico Rossi gli disse no, grazie. E così resta in attesa. Alla prima occasione sa che Renzi, come Sofri, non dimentica gli amici. È arrivata la Rai. Ammesso che lo paghino» [Fat 7/8/2015].
• «Verso alla Rai la mia pensione, e l’azienda mi paga lo stipendio». Questa la sua proposta per aggirare le norme (La legge 114/2014) che impediscono che un pensionato, come lui, riceva uno stipendio da parte di un’azienda controllata dallo Stato.
• Riceve una pensione di 1.440 euro al mese. Stipendio annuo da consigliere 60mila euro.
• Il padre Rodolfo, aprì la prima sezione nel 1945 del Pci, proprio il giorno della Liberazione. Poco prima di morire, lo chiamò e gli disse: «Io ho fatto l’Italia, vi lascio le chiavi, fatene buon uso perché non so se noi abbiamo fatto un buon lavoro» [Venturini, iltirreno.it 25/11/2012].
• Due figli: «Unp mi è nato nel 1972 ed un altro nel 1977, ed è questa la generazione che meglio interpreta il presente ed il futuro». Carlo, il più grande, alle primarie del 2012 votò Bersani.
• Vive a Fiesole