6 agosto 2015
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Biografia di Rita Borioni
• Roma 21 settembre 1965. Storica dell’arte. Membro del cda Rai dal 5 agosto 2015 (su indicazione del Pd).
• Laureata in Lettere con indirizzo storico artistico con 110 e lode alla Sapienza, con una tesi dedicata allo ’“Sviluppo urbanistico di Copenaghen nel Seicento alla luce delle teorie sulla città ideale”. Già vice responsabile Cultura e Informazione del Pd, poi assistente di Andrea Marcucci, presidente della commissione Istruzione e Cultura del Senato. In tutto 11 anni come collaboratore parlamentare dei Ds-Pd alla Camera, altri cinque al Senato. Ha insegnato Legislazione sui beni culturali all’università della Calabria e consulente del cda di Cinecittà Holding. Ha collaborato con la rivista online Leftwing ed è stata autrice e conduttrice del programma Stendhal su Red Tv. È stata molto attiva nella fondazione ItalianiEuropei di Massimo D’Alema.
• Nominata nel cda della Rai in «quota Orfini»: «Credo che Matteo abbia persone politicamente molto più importanti e molto più vicine di me. Io sono un tecnico. Ho fatto produzioni di audiovisivi e mi sono occupata anche della normativa che riguarda la tv, in particolar modo della delocalizzazione delle produzioni televisive: per ragioni economiche venivano girate in altri Paesi» (ad Alessandra Arachi).
• «Hanno faticato, i partiti, ma infine una donna da inserire nel cda della Rai l’hanno trovata. È Rita Borioni, del Pd. Come curriculum è una sosia della Madia. La Borioni è stata allevata da Matteo Orfini, così come la Madia è stata accudita da Walter Veltroni (che è il padrino anche della Mogherini), a dimostrazione che nel Pd una donna non fa carriera se non è della sezione romana di Prati. Se vivi fuori, potresti anche essere una Pica della Mirandola, non hai alcuna speranza. La Borioni si descrive come “storica dell’arte” pur essendo solo laureata in storia dell’arte. È come se un laureato in filosofia mettesse sul suo biglietto da visita la qualifica: filosofo. Prima della nomina, la Borioni faceva la portaborse del presidente renziano della Commissione cultura del Senato Andrea Marcucci. Come must, ha la collaborazione a Youdem, la tv tascabile di Bersani, poi fallita. Sarebbe come dire che è stata collaboratrice di Forlimpopoli tv. E con questo curriculum si appresta a governare uno dei più grossi conglomerati tv del mondo. Ma è una donna, perbacco» (Pierluigi Magnaschi).
• «Consigliera Rita Borioni, lei che si autodefinisce “una tecnica” quale tecnica userà per battere la concorrenza di Sky? “Sky?”. Sì, quella televisione che si chiama così. “Io non ce l’ho Sky”. In che senso, scusi? “Non ho la parabola”. Sta dicendo che si concorre meglio contro l’avversario, non conoscendolo? “Ha anche un costo l’abbonamento a Sky”. Eccessivo? “Non dico questo, ma in tempi di ristrettezze economiche per tutti....”. Insomma non vede Sky? “Ogni tanto mi capita. Per esempio a casa di mio fratello. Comunque ora l’abbonamento lo farò”. E il digitale terrestre lo sa che cos’è? “Io mi occupo di cultura”. E il digitale terrestre è non cultura? “Tutt’altro. Volevo dire che la cultura da cui provengo io e le nuove tecnologie sono due cose vicine e che possono stare insieme”» (Mario Ajello).