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 2007  gennaio 16 Martedì calendario

I pericoli di una corda troppo lunga

Il segreto di una perfetta impiccagione è nella lunghezza della corda: troppo corta provoca una morte lenta e sofferta, troppo lunga dà uno strappo energico che decapita. Così accadde al bandito Tom “Black Jack” Ketchum, che dopo due rapine allo stesso treno fu catturato e condannato alla forca (1901): il boia non era molto pratico e gli legò al collo una corda troppo lunga che gli mozzò la testa. Gli inglesi nel XIX secolo studiarono una tecnica veloce e meno dolorosa, il metodo “ad alta caduta": il condannato viene posto su una botola che si apre a scatto e lo fa precipitare nel vuoto, per un salto che varia tra 1,5 e 2,5 metri. Così le vertebre si rompono immediatamente, l’uomo perde conoscenza e resta ucciso con minor sofferenza. Il calcolo dell’altezza dipende dal peso del corpo. Ciononostante, per errore finirono decapitati Moses Shrimton e poco tempo dopo anche l’uxoricida inglese Robert Goodale (30 novembre 1885). Proprio grazie al numero eccessivo di decapitazioni involontarie, nel 1890 lo stato di New York decise di abbandonare l’impiccagione per la più efficace sedia elettrica. Stessa cosa capitò in Arizona, dopo la testa mozzata della signora Eva Dugan (21 febbraio 1930), condannata a morte per l’omicidio del fattore per il quale lavorava.