15 luglio 2015
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Biografia di Giuseppina Paterniti
Capo d’Orlando, 27 settembre 1956. Giornalista. Corrispondente Rai da Bruxelles. Già inviata della redazione economica del Tg3, realizzando vari reportage sulla politica industriale in Italia, seguendo la politica economica, il Wto, il G8. Ha iniziato con i programmi per ragazzi.
• Figlia del professor Sebastiano Paterniti e di Teresa, ha tre sorelle e due fratelli.
• «A Bruxelles ci sono capitata per caso perché occorreva un nuovo corrispondente. Ne ho parlato col mio direttore ritenendo che, avendo seguito per tanto tempo la politica economica, il mio profilo professionale potesse avvicinarsi alle esigenze della sede. Di Europa sono stata appassionata da sempre, è la storia di un’impresa gigantesca di unificazione di paesi che fino al giorno prima si erano fatti la guerra. Nonostante la fase attuale sia molto difficile, credo che ci siano le prospettive per potere ancora credere e lavorare per il progetto europeo» (a Giuseppe Bosso).
• «Quando sono partita per Bruxelles una mia collega mia disse: “Adesso ti metterai tranquilla – sapeva che lavoravo molto – ogni tanto ti metterai a scrivere un libro, perché noi più di qualche pezzo al mese non ti prenderemo”. Dopo è scoppiata la crisi. E la crisi ha fatto emergere la necessità di avere più Europa e io ho passato giorni interi al chiodo per seguire tutti i passaggi di quelli che erano gli allarmi ma anche di questo faticosissimo processo di costruzione. Adesso la gente, anche per strada, mi ferma e mi dice “Grazie che ci fai capire qualcosa”» (a Marco Frongia).
• «Di fronte al dilagare teutonico, era lei, domenica (il 12 luglio 2015, durante l’Eurogruppo per la Grecia, ndr), a presidiare la controinformazione sul Tg3. “La Germania vuole punirne uno per educare gli altri”, “Alla Grecia si chiede qualcosa di terribile”, “Questo non l’hanno fatto a nessuno: né alla Spagna, né all’Irlanda, né al Portogallo”, “Samaras veniva finanziato facendo solo il 20% delle riforme”, “Il fondo di garanzia in Lussemburgo è un vero esproprio”, “L’Europa è strattonata, ma come possiamo star tranquilli? Io non lo so”. Elogiata dall’incontentabile economista Giulio Sapelli (“Dice giustamente la dottoressa Paterniti...”), l’eroica Giuseppina spaziava dall’economia alla geopolitica, duettava con Tajani, diceva qualcosa di sinistra ma anche non di sinistra, di civiltà. Con la Brigata Kalimera in rotta, non ci resta che Telekalimera» (Giuseppe Salvaggiulo) [Sta 15/7/2015].
• «Credo che bisogni fidelizzare il telespettatore seguendo il filo di una notizia».
• Tra i suoi libri Una nuova anima Europea (Editrice Ave, 2002) e Lo stivale di carta (Editori Riuniti, 2004), inchiesta sull’affare immobiliare del secolo, ossia sui costi delle cartolarizzazioni immobiliari fatte dallo Stato italiano dal 2001 al 2004.
• «Quando faccio colazione leggo la mia rassegna stampa enorme, fatta di giornali italiani e europei. E poi non stacco mai per tutto il giorno. Stacco soltanto durante le vacanze estive».