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 2015  luglio 03 Venerdì calendario

Biografia di Khan Mohammad Sidique

Leeds 20 ottobre 1974 - Londra 7 luglio 2005. Terrorista islamico. Uno dei quattro kamikaze degli attacchi di Londra.
• Viveva con la moglie Hasina Patel e con la figlia Maryam di 14 mesi a Beeston (Leeds), era un insegnante di sostegno alla Hillside Primary School. Aiutava i figli di migranti appena arrivati in Inghilterra. Di lui i suoi colleghi dicevano che era un ragazzo tranquillo, «non parlava mai di religione o di politica».
• Gian Micalessin: «Mohammed Sidique Khan era il classico ragazzo dal cuore d’oro. Alle otto in punto d’ogni mattina suonava alla porta della signora Deborah Quick prendeva Harley e Robyn e le accompagnava all’ingresso della Hillside Primary School. Quel bravo ragazzo d’origine pakistane era attento, educato e coscienzioso e molte altre famiglie, consigliate dalla signora Quick, gli affidarono i propri figli» [Grn 23/7/2005].
• Poi il 7 luglio 2005 è salito sulla Nissan affittata dall’amico 22enne Shehzad Tanweer, con Hasib Hussain e Germaine Lindsay. Nel bagagliaio venti ordigni esplosivi. Arrivato alla stazione di Luton è sceso e con una bomba sulle spalle ha preso il treno per King’s Cross. Poi è salito sulla linea 214 e Edgware Road si è fatto saltare in aria. Con lui sono morte sei persone.
• In pochi sanno però che sin dal 1999 seguiva gli insegnamenti del Muslim radicale Abdullah el-Faisal, che nel 2001 andò in Pakistan per imparare a costruire bombe, che potrebbe essere coinvolto nell’attentato di Tel Aviv del 2003 al Mike’s Place bar, che l’MI5 sapeva della sua esistenza ma decise di non metterlo sotto sorveglianza perché non coinvolto direttamente nelle indagini e che usava il Hamara Youth Access Point, il centro per giovani come centro di reclutamento. È lì che ha conosciuto i suoi complici del 7/7.
• Mohammad Sidique Khan ha giustificato il terrore in un video definendolo una risposta alle «atrocità commesse contro l’Islam»: un messaggio che, il giorno dopo, esperti e media inglesi giudicano una «chiamata alle armi» ai radicali musulmani di Gran Bretagna. Il Times: «L’aspetto più significativo del video è che il kamikaze Khan parli in inglese, con pronunciato accento dello Yorkshire. Un conto è sentire un fanatico che si esprime in arabo, con sottotitoli o doppiaggio, un altro è sentirlo parlare di guerra al Regno Unito nella propria lingua, con il proprio accento». Nessuna televisione britannica ha trasmesso integralmente il messaggio, ma tutte hanno mandato in onda spezzoni del filmato in cui si sente la voce di Khan che dice ‟siamo in guerra e io sono un soldato”, senza contare che, con un’antenna parabolica, anche qui è possibile ricevere al Jazeera [Franceschini, Rep 5/9/2005].