17 giugno 2015
Tags : Colombani Franco
Biografia di Colombani Franco
Maleo (Lodi) 28 dicembre 1935 – Maleo 27 maggio 1996. Patron del Sole di Maleo uno dei migliori ristoranti della Lombardia. Figlio e nipote di Osti.
• Era molto colto, Colombani Studente di ingegneria a Pisa, aveva interrotto gli studi per occuparsi della trattoria di famiglia, a Maleo, al confine tra Lombardia ed Emilia. Due volte eletto presidente mondiale dei sommelier. Appassionato collezionista di libri antichi [Non c’è gusto. Tutto quello che dovresti sapere prima di scegliere un ristorante di Gianni Mura. Minimum Fax Roma 2015]
• Quando, spazzolata un’insalata di lombo di lepre, uvette e melograno, un cliente francese gli disse compiaciuto: «C’est de la grande Nouvelle cuisine», lui abbozzò un sorriso e depose sul tavolo il libro di Bartolomeo Scappi che gli aveva ispirato il piatto. E gli disse: «1685, monsieur, donc plus ancienne que nouvelle» [Ibid.].
• Era il 1980 quando Colombani pubblicò il manifesto di Linea Italia in Cucina, con le adesioni di colleghi più giovani, alcuni destinati alle tre stelle (i Santini di Canneto sull’Oglio). Parve, allora, una controffensiva nei confronti della Nouvelle cuisine, e in parte lo era (no agli ikebana nei piatti). Ma era molto di più: da un lato la rivendicazione di un tesoro unico al mondo, le mille e mille ricette regionali italiane, dal Friuli alla Sicilia, dall’altro un monito alla categoria: no ai tris di primi, no alla panna. E, soprattutto, non si cucina per le stelle ma per la soddisfazione del cliente. E mai seguire le mode [Ibid.].
• Morto suicida, steso sul letto con un sacchetto di plastica stretto intorno al collo. Aveva perso una stella due anni prima ma non s’era ucciso per questo motivo. Le ragioni le sapevano soltanto gli amici più cari. Sul biglietto scritto a biro, lasciato accanto al letto, aveva chiesto tre cose: di non servirsi di quella tal agenzia di pompe funebri, di essere messo nella cassa vestito come in sala, polo blu e pantaloni grigi, e che la bara fosse esposta in cortile, sotto il portico dove facevano il nido le rondini [Ibid.].