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 2015  maggio 27 Mercoledì calendario

Biografia di Giuseppe Sala

• Milano 28 maggio 1958. Sindaco di Milano dal 20 giugno 2016. Manager. Commissario unico di Expo 2015 e amministratore delegato di Expo 2015 Spa.
• Dopo la laurea in economia alla Bocconi nel 1983, entra in Pirelli. Si occupa di controllo di gestione, pianificazione strategica e valutazione degli investimenti. Assume il comando della direzione controllo di gestione in Pneumatici Pirelli dal 1994 al 1998, anno in cui è nominato amministratore delegato. Nel 2002 entra in Tim, dove è capo della finanza. Dal 2003 al 2006 è direttore generale di Telecom Italia. Nel 2007 fonda Medhelan Management & Finance insieme ad altri tre partner. Diventa presidente della neonata società di consulenza indipendente nella corporate finance. In questo periodo è anche senior advisor di Nomura Bank. Nel 2009 Letizia Moratti lo nomina direttore generale del Comune di Milano, carica che mantiene fino a giugno 2010, quando passa alla guida di Expo 2015 Spa, la società di gestione dell’evento.
• «Viene da Varedo, provincia di Monza, borgo ricco, buono per crescerci, stretto per decollare. Figlio di un mobiliere, fisico asciutto (un metro e 80 per 73 chili), modi educati salvo eccessi temporaleschi di furore, cattolico convinto ma praticante intermittente, Sala non ha quarti di nobiltà ma robuste dosi di caparbietà professionale, flessibilità nei rapporti, integrità a prova di magistratura: una carriera notevole e mutevole (da Pirelli, di cui diventa amministratore delegato a soli 39 anni, a Telecom, primo assistente di Tronchetti Provera; da direttore generale del sindaco Letizia Moratti, a capo supremo dell’Expo con Pisapia), e mai un inciampo, un guaio giudiziario, nonostante intorno a lui spesso monti il fango, come ai tempi di Tavaroli e del pasticcio della security di Telecom (Sala era allora direttore generale) o nelle retate che un anno fa hanno mandato in galera due colonne del suo staff in Expo. Poteva non sapere, Giuseppe Sala? La risposta, finora, è sempre stata sì. E anche quando, come nel caso dell’arresto del suo general manager Angelo Paris, lui va da Pisapia con le dimissioni in mano, non solo gli vengono respinte ma riceve anche una telefonata dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che lo sprona a resistere. E lui resiste, incassa il colpo del tradimento di Paris, poi quello del suo vice Angelo Acerbo, un ex Ambrogino d’oro finito nei guai per favorire il figlio, come incassò, quand’era uno dei più giovani capi azienda d’Italia (Pirelli pneumatici), la notizia di avere in corpo il linfoma non Hodgkin, lo stesso tumore che si era portato via suo padre Gino. Ne uscì cambiato, dice lui, più attento alle cose che contano, ma trascurando un particolare che non si perdonerà: non aver congelato il proprio seme (…) Quando il padre è morto, Giuseppe ha ceduto l’azienda di divani e letti di Varedo praticamente gratis, ma con un patto con l’acquirente: prendersi anche tutti i 40 dipendenti. Intanto Sala junior faceva fortuna lontano dal nido di famiglia. Pare che la buonuscita dopo 23 anni di Pirelli-Telecom si aggiri intorno ai 5 milioni di euro. Come commissario straordinario dell’Expo guadagna 240 mila euro l’anno, il massimo per un dirigente pubblico» (Carlo Verdelli) [Rep 25/5/2015].
• «Ho 57 anni e faccio il manager da tanto tempo ma non ero mai stato a capo di un cantiere, non sapevo cosa significasse lavorare di notte, col freddo, con la pioggia, mentre intorno tutti dicono non ce la farai» (alla vigilia dell’inaugurazione dell’Expo) [Elisabetta Soglio, Cds 5/5/2015].
• Su una sua possibile candidatura a sindaco di Milano per le amministrative del maggio 2016 ha detto: «Sono per la vita in progress. Ho lasciato la Brianza per studiare in Bocconi. Sono entrato in una multinazionale come Pirelli a 25 anni e un gradino per volta ho conosciuto il mondo e il mestiere di manager. Io non so se voglio fare il sindaco né se sono in grado. So che non voglio pensarci adesso».
• Il 20 giugno 2016 è stato eletto sindaco di Milano con il 51,7 per cento (264.481 voti) ha battuto Stefano Parisi (48,2/; 247.052 voti).
• Non ha figli, né fratelli: sua madre Stefania ne perse tre (due erano gemelli) verso la fine della gravidanza.
• Tre matrimoni, di cui solo in primo in chiesa. «Non sono felice di essermi sposato tre volte. Non ho fatto pace con me stesso». L’ultima moglie, Dorothy, avvocato, ha 11 anni in meno di lui.