10 aprile 2015
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Biografia di Paolo Aquilanti
• Roma 23 gennaio 1960. Segretario generale di Palazzo Chigi (dal 10 aprile 2015).
• Laurea in Giurisprudenza alla Sapienza, lunga carriera di funzionario parlamentare al Senato, col governo Renzi è stato capo del Dipartimento del ministero dei Rapporti con il Parlamento. Entrato a Palazzo Madama nel 1987, ha lavorato in vari uffici e commissioni (Affari costituzionali, Industria) e dal 1999 al 2014 ha ricoperto l’incarico di segretario della commissione Affari costituzionali, al quale nel 2013 si è aggiunto quello di coordinatore del Servizio delle commissioni permanenti e speciali.
• Trai vari progetti che ha curato, uno concernente l’uso dei media civici in ambito parlamentare e quello di dematerializzazione degli atti parlamentari. Si è poi occupato dell’applicazione degli strumenti informatici alle attività delle commissioni del Senato.
• «Una grand commis dello Stato che ha lavorato a lungo come funzionario del Senato, come segretario generale di Palazzo Chigi. È stato voluto da Maria Elena Boschi come suo braccio destro al ministero per le Riforme, dove si è occupato del dossier della legge elettorale aiutando la giovane ministra a evitare le insidie delle aule parlamentari» (Emilia Patta) [Gds 10/4/2015].
• «È il più prezioso, coccolato, stimato collaboratore del ministro Boschi che lo scoprì quando, da deputata alle prime armi, si ritrovò in quella selva di codici e insidie regolamentari che è la commissione Affari costituzionali. Aquilanti, élite dei funzionari del Senato, le mostrò la luce dove altri vedevano la nebbia, e lei, divenuta ministro delle Riforme, se lo portò a fare il capo dipartimento, laddove lui ha poi modellato la riforma elettorale ed escogitato ogni espediente tecnico per aggirare l’ostruzionismo parlamentare» (Salvatore Merlo) [Fog 8/4/2015].
• «Sarebbe stato lui ad ideare quell’emendamento particolare che ha permesso di approvare la legge elettorale, almeno in un ramo del Parlamento, vincendo le resistenze di tanti membri del Partito democratico. E sempre lui sarebbe stato il suggeritore del cosiddetto “canguro”, quel meccanismo parlamentare che è assurto alla ribalta delle cronache e che alcuni mesi fa ha consentito di tagliare in un colpo solo le migliaia di emendamenti presentati proprio sul testo di riforma delle nuove norme elettorali» (Marco Galluzzo) [Gds 10/4/2015].
• Sposato, tre figli.