9 marzo 2015
Tags : Guido Ghisolfi
Biografia di Guido Ghisolfi
Tortona (Al) 1956 – Carbonara Scrivia (Al) 3 marzo 2015
Vicepresidente della seconda società chimica d’Italia dopo l’Eni– la multinazionale Mossi&Ghisolfi – che produce plastica per le bottiglie di acqua minerale, nel 2013 ha fatturato oltre 2 miliardi di euro e ha 1.800 dipendenti in varie aziende sparse in tutto il mondo. Dall’ottobre 2011 era anche presidente e Amministratore Delegato di Beta Renewables.
• Morto suicida sabato 1°marzo, nella sua Lexus, sparandosi un colpo di fucile in faccia un angolo della periferia di Carbonara Scrivia, vicino ad Alessandria. Poco prima aveva telefonato a casa: «Ci vediamo a pranzo». Il corpo è stato ritrovato alle 17.30 circa martedì 3 marzo. La famiglia: «A seguito di forti crisi depressive di cui soffriva da tempo, ha deciso di compiere un estremo atto che ha posto fine alla sua vita nei pressi della propria abitazione».
• Tortona, la sua città lo ricorda sempre al lavoro e sempre ottimista. L’impegno con la squadra cittadina di basket, l’aiuto a centinaia di famiglie. Riconoscimenti? A lui bastava tornare a casa dalla moglie e dai quattro figli con la certezza che Tortona voleva bene ai Ghisolfi [Marco Sodano, La Stampa 5/3/2015].
• Il padre Vittorio aveva cominciato con i contenitori di plastica ma ha sfondato quando ha iniziato a produrre la materia prima, il Pet. Ha comprato le attività della Shell nella plastica e ha ripetuto il giochetto in Brasile, in Cina e in India. Guido ha imparato da bambino le difficoltà di chi si impegola nell’arte del fare. Ultimamente magnificava il Texas, dove le autorizzazioni per lo stabilimento Mossi&Ghisolfi sono arrivate subito [Marco Sodano, La Stampa 5/3/2015].
• Nel 2013 a Crescentino, in provincia di Vercelli, era stata aperta la raffineria di biocarburanti derivati da culture non alimentari, una struttura che ha reso l’Italia apripista per la seconda generazione di questi combustibili (con una produzione di 60 mila tonnellate annue).
• Laureato in ingegneria chimica al Politecnico di Torino, Guido Ghisolfi aveva mosso i primi passi nel mondo della chimica facendo il ricercatore fino a quando, nel 1984, non divenne capo della ricerca in azienda. La ricerca era il suo pallino. «Innovazione» per lui è sempre stata la parola chiave. Della parte finanziaria dell’azienda, invece, non si è mai curato molto. [Marco Bardesono e Giusi Fasano, Corriere della Sera 4/3/2015]
• Quando Guido ha cercato di metterci del suo ha continuato con la chimica, esplorando però terre vergini. Pare che il fratello Marco, amministratore delegato del gruppo, non fosse entusiasta dell’idea di produrre biocarburanti in Italia, che ci siano state discussioni lunghe ed estenuanti. Però nel 2011 nell’impianto costruito per i test a Rivalta Scrivia, Guido magnificava le virtù di quell’intuizione in mezzo a un gruppetto di ingegneri giovanissimi. Gli alambicchi avevano decretato che sì, si poteva fare, gli occhi grigi dell’ingegnere brillavano. Sembrava grappa, quel liquido giallastro. «È così bio che si potrebbe anche bere», scherzava: «Però non garantisco per il mal di testa la mattina dopo» [Marco Sodano, La Stampa 5/3/2015].
• Appassionato di politica finanziò Renzi: «Era il consigliere per la burocrazia, delegato al taglio dei lacciuoli. Le partecipazioni alla Leopolda, le donazioni per sostenere il premier (una da 125 mila euro fatta con la moglie Ivana Tanzi) le spiegava così: “Mi piace il modo di fare di Renzi: non ha pregiudizi” quando cerca una soluzione. Ma restava un uomo concreto: “Ora è premier e presidente del consiglio, non ha più bisogno. Il partito lo finanzio eccome: pago la tessera”» [Marco Sodano, La Stampa 5/3/2015].
• Aveva finanziato anche il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, con cui aveva un rapporto stretto di amicizia. Ed era amico anche dell’attuale sindaco di Torino, Piero Fassino. Tutti renziani. Lo conosceva bene, ed era profondamente turbato ieri sera il tesoriere del Pd, Franco Bonifazi, che ha organizzato le cene di autofinanziamento di Renzi. E in buoni rapporti con lui era pure Maria Elena Boschi, che lo aveva invitato alle varie Leopolde. Ghisolfi partecipò addirittura al Big Bang del 2011, dove Renzi era ancora in compagnia di Pippo Civati. E fu fra i protagonisti della Leopolda 2013, dove parlò di green economy. [Franco Bechis, Lib 5/3/2015].
• A tutti gli altri resta, come ha detto ieri Renzi, il rimorso per non aver capito un dolore così grande, capace di portarsi via l’ingegnere dagli occhi (e dai sogni) di un colore impossibile [Marco Sodano, La Stampa 5/3/2015].
• Ai funerali, celebrati dal vescovo di Tortona sabato 7 marzo 2015, presenti il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino («Perdo prima di tutto un amico») e il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi («Un grande innovatore della chimica italiana, uno che ha creduto profondamente nell’innovazione, che nella chimica è fondamentale»). Renzi ha mandato una corona di rose bianche e di orchidee, accompagnata da una fascia tricolore con la scritta in oro «Il presidente del consiglio dei Ministri».
• «Guido aveva capito sin da subito le capacità e le possibilità di Matteo Renzi di rappresentare una speranza per questo Paese. Aveva una personalità complessa, era un uomo molto intelligente che sapeva guardare avanti. Eravamo amici, ci frequentavamo anche al di fuori della politica, e mi colpivano le parole che ripeteva sempre ai nostri ragazzi: non abbandonate mai i vostri sogni, date il meglio di voi stessi e lottate fino in fondo. Con questo spirito aveva appoggiato la candidatura di Debora Serracchiani alle Europee: non la conosceva nemmeno, ma gli era bastato aver sentito una sua intervista. Era un appassionato dei giovani, non solo in politica ma anche sul lavoro. E questo mi sembra importante da ricordare. Un insegnamento da raccogliere» (Rita Rossa, sindaco di Alessandria e presidente della Provincia).
• Negli ultimi mesi si era sottoposto a una dieta feroce, assottigliando la sua figura di quasi 30 chili. Una prova di volontà estenuante che, però – di nuovo – non spiega niente [Marco Sodano, La Stampa 5/3/2015].
• Sposato con Ivana Tanzi, conosciuta quando faceva l’impiegata nella ditta del padre Vittorio, quattro figli: Andrea, 27 anni, Alessandra, 25, Alberto, 23 e Adelaide, 18.