Specchio dei Tempi - La Stampa, 17 febbraio 1981
Lettera a un handicappato
Una lettrice ci scrive:
«Mi vergogno davanti a te bambino handicappato, di appartenere all’essere umano quando sento che genitori di bimbi “normali” non vogliono te seduto al loro fianco sui banchi di scuola, nello stesso albergo, nella stessa piscina e in nessun altro momento della loro bellissima vita.«Sono un niente io, non posso fare nulla per te. Posso solo prometterti che al mio piccolo bambino insegnerò ad amarti più degli altri compagni che gioiosamente possono correre e giocare con lui.«Caro bambino, è poco questo, troppo poco per i tuoi bellissimi occhi dove sta scritto che stai pagando tutto l’egoismo del mondo».
Nazarena Facchini