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 2015  gennaio 28 Mercoledì calendario

Biografia di Maccio Capatonda

• (Marcello Macchia) Vasto (Chieti) 2 agosto 1978. Attore. Regista. Comico. Celebre per le parodie dei trailer rese famose da Mai dire… (che sono arrivate a toccare 15 milioni di visualizzazioni su YouTube) e per la serie tv Mario su Mtv. Dal 2009, con la sua ShortCut Productions, fondata con il collega Enrico Venti (Chieti 30 dicembre 1978), crea produzioni per FlopTv, «canale di short video del web, un po’ l’antesignano di quella che oggi è la generazione Youtubers» (il Venerdì). Dal 2011 fa parte della trasmissione radiofonica Lo Zoo di 105. Nel 2015 è uscito il suo primo film, Italiano medio.
• «“Ho cominciato con l’intenzione di terrorizzare. Ero un grande fan del cinema horror. Avevo dodici, tredici anni e scrivevo e giravo questi piccoli film no-budget “de paura”. Il protagonista era sempre lo stesso: un tizio che uccideva tutti. Compreso se stesso. Alla fine esultava davanti alla macchina da presa. Erano liberi adattamenti di Venerdì 13, talmente brutti e mal fatti che facevano ridere a crepapelle”. (…) Maccio Capatonda, al secolo Marcello Macchia, alias Mariottide, Padre Maronno e Mario, conduttore ciclotimico del surreale tg di Mtv, approda al cinema. Ex fenomeno satirico della Rete, campione dei finti trailer grotteschi e semi-demenziali da sbellicarsi, tra i Monty Python (“ma li ho scoperti tardi”) e i Broncoviz del primo Maurizio Crozza, scoperto dalla Gialappa’s e poi moltiplicatosi in milioni di visualizzazioni su YouTube» (Maurizio Di Fazio) [Esp 21/1/2015].
• «Eroe definitivo della demenzialità post tutto che ha iniziato a smanettare con una videocamera facendo trasposizioni locali dei grandi film horror americani. Tutto è disceso in qualche modo da lì» (Il Foglio).
• «Lo stile di Maccio si gioca tutto sul filo di una vena comica tra l’ironia demenziale e il non sense, con qualche dose di pulp e politicamente scorretto in abbondanza: graffia, ma non lascia il segno. Quando questo strano mix gira bene, riesce a generare dei ritratti interessanti sui vizi e sulle manie collettive del nostro Paese» (Aldo Grasso) [Cds 11/3/2013].
• «Sono cresciuto con il cinema di Zemeckis, i comici italiani e i cartoon americani tipo Simpson e Griffin. I miei veri miti poi sono Ciprì e Maresco di Cinico Tv. Mi sono ispirato a chi ho incontrato sulla mia strada e a tutta la tv che ho visto da ragazzo e da lì ho tirato fuori questi personaggi» (a Chiara Ugolini, a proposito di Italiano medio) [Rep 23/1/2015].
• «Non perdevo una puntata di Bim bum bam e amavo le soap operas, che confondevo coi tg. E poi Drive in e Indietro Tutta, insieme alle televendite della mattina, ai maghi e ai cartomanti, alla tv del dolore e a Non è la Rai: una trasmissione molto avanti sui tempi, che emancipò quel mare di ragazzine, ma anche lo stesso Boncompagni dai linguaggi paludati della televisione di allora. Avevo quattordici anni, ne ero come incantato» (a Di Fazio, cit.).
• Nell’estate del 2013 una relazione con Elisabetta Canalis.