Io Donna, 28 settembre 2013
Appunti su Teresa Noce
Infanzia Teresa Noce, nata a Torino il 29 luglio del 1900, un fratello più grande, figlia di Pietro Noce e Rosa Biletta, famiglia poverissima, il padre se ne andò che era ancora bambina, la madre passava da un lavoro all’altro, dopo le elementari fu costretta ad abbandonare la scuola. Il primo lavoro a 11 anni, in un forno, poi stiratrice, operaia alla Fiat, sartina.
Fierezza Impiegata come stiratrice e come sarta, cambiò spesso posto di lavoro perché insofferente ai soprusi di cui spesso, con le sue colleghe, era vittima. «Proprio chi non ha altro deve conservare almeno la fierezza», diceva.
Comunista L’amore per Luigi Longo, allora studente di ingegneria con incarichi di responsabilità politica, futuro segretario del Pci, conosciuto nel 1921 negli ambienti torinesi. Rimasta incinta del primo figlio – Luigi Libero – non poté sposare il suo compagno poiché questi non aveva avuto il permesso della famiglia: «“Con il nostro consenso non sposerai mai quella ragazza”, aveva detto il padre. “Perché?”, aveva chiesto lui. “Perché è brutta, povera e comunista!” aveva replicato sua madre»
Matrimonio Si sposarono infine nel 1926, dopo la nascita e la prematura morte di un altro figlio, Pier Giuseppe, colpito piccolissimo dalla meningite. A quel punto Longo, ormai venticinquenne, non aveva più bisogno del consenso dei genitori.
Estella Giorgio Bocca: «Teresa Noce, la prima moglie di Longo, una operaia torinese di simpatica bruttezza. Togliatti che coltivava la perfidia affettuosa le aveva dato in Spagna il nome di battaglia “Estella"».
Dongiovanni Teresa Noce si lamentava che il marito fosse «proprio quello che un uomo di solito è», ovvero un dongiovanni.
Annullamento Teresa, che scoprì dell’annullamento del suo matrimonio dalla pagine del Corriere della Sera: il marito, Longo, falsificò la sua firma e presentò la richiesta a San Marino. La Noce allora protestò presso l’unico organismo di cui riconosceva la legittimità: la Commissione Centrale di Controllo del Pci. Ne ebbe come risposta l’estromissione da tutti gli incarichi di partito. «Il più grave trauma, politico e personale, della mia vita», scriverà Teresa Noce «grave e doloroso più del carcere, più della deportazione».
Lasagna Teresa Noce, internata nel campo di concentramento di Ravensbruck, tornò in patria con una fame invincibile. Organizzò a Milano, con l’aiuto dei compagni dell’Emilia (fornirono uova e farina) un grande pranzo a base di lasagne e venne denunciata per “egoismo borghese” dal segretario di sezione (destituito poco dopo).
Maternità Partigiana, politica e antifascista italiana, tra le fondatrici del Partito Comunista Italiano, secondo alcuni fu l’unica dirigente donna che sapeva tener testa a Di Vittorio e allo stesso Togliatti. Deputata dell’Assemblea Costituente, fu membro dei Settantacinque che scrissero la Costituzione. Promosse la parità salariale e la legge sulla tutela delle lavoratrici madri.