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 2014  dicembre 23 Martedì calendario

La Metec di Roberto Ginatta salverà Termini Imerese. Il socio di Andrea Agnelli vuole investire 290 milioni per la produzione di auto ibride e di componentistica, con la garanzia di assorbire tutti gli 800 lavoratori entro il 2018

Dopo tre anni di tribolazioni, i lavoratori di Termini Imerese potrebbero trovare un bel regalo sotto l’albero di Natale: un nuovo impiego con un nuovo proprietario. La Metec, società guidata e posseduta dall’imprenditore torinese Roberto Ginatta e attiva nella componentistica per auto, sembra ormai a un passo dall’acquisto della fabbrica siciliana. Ieri, al termine di un nuovo incontro al ministero dello Sviluppo economico (Mise), durato ore, i sindacati e Metec hanno fissato i punti di una bozza di accordo, che dovrebbe ottenere la benedizione, già oggi, dell’assemblea dei circa 760 lavoratori di Fiat e Magneti Marelli per i quali a fine dicembre scade la cassa integrazione (e che pertanto, nel caso in cui l’operazione dovesse saltare, rischierebbero di restare presto senza lavoro). Una parte di loro, circa un centinaio, dovrebbe optare per la mobilità volontaria con incentivo all’esodo. Sta di fatto che, se si considera anche l’indotto, si arrivano a contare quasi 1.000 lavoratori il cui destino è legato a doppio filo a quello dello stabilimento di cui Fiat annunciò la chiusura nel 2010. Nella migliore delle ipotesi, oggi, o al più tardi il giorno della Vigilia, si dovrebbe arrivare alla firma dell’accordo che prevede il trasferimento del ramo di azienda di Termini Imerese a Metec. Ottimista il Mise che ieri in serata, parlando di intesa «a portata di mano», ha diffuso una nota: «Si è registrato un consenso di massima su un’ipotesi di accordo che domani (oggi, ndr) verrà sottoposta ai lavoratori e, se approvata, dovrebbe essere ratificata già in serata o, al massimo, mercoledì mattina». Metec è scesa in campo per il salvataggio della fabbrica siciliana nei giorni scorsi, dopo l’uscita di scena dell’ennesima potenziale compratrice, la sedicente Grifa, che fin da subito aveva sollevato dubbi sulle risorse con cui avrebbe finanziato l’operazione (si parlava di capitali brasiliani, mai arri- vati). Per il progetto di salvataggio di Termini Imerese, ci sono in ballo quasi 300 milioni di soldi pubblici (140 in arrivo solo dalla Regione Sicilia per l’accordo di programma). Una cifra maggiore dei ricavi complessivi, pari a 242 milioni, realizzati nel 2013 da Metec, che nel 2012 aveva invece registrato un giro d’affari di 272,5 milioni. Secondo le indiscrezioni trapelate ieri in serata, il gruppo di Ginatta, attraverso il veicolo Blutec, intenderebbe investire in Termini Imerese 290 milioni per la produzione di auto ibride e di componentistica, con la garanzia di assorbire tutti i circa 800 lavoratori entro il 2018.
Se l’operazione dovesse andare in porto, non si spezzerebbero del tutto i legami di Termini Imerese con il mondo Fiat. Non soltanto, infatti, il gruppo dell’auto guidato da Sergio Marchionne è il principale cliente di Metec, ma il “cavaliere bianco” Ginatta è anche socio in affari di Andrea Agnelli: i due partecipano al 50-50 la finanziaria Investimenti Industriali spa, che a sua volta ha in portafoglio quote della boutique finanziaria milanese Bravo Invest srl e della Nobis compagnia di assicurazioni.