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 2014  dicembre 22 Lunedì calendario

Tecnologia, ecco cosa ci attende per il 2015. Apple lancia i nuovi watch, i cellulari multi funzione diventano curvi e perfino modulari. E poi droni e Go-pro sempre più desiderati, portafoglio virtuale, case intelligenti attente agli sprechi e popolate da robot domestici, una tv sempre più su misura per dispositivi mobili

Il portafoglio virtuale, case intelligenti attente agli sprechi e popolate da robot domestici, una tv sempre più su misura fruita su dispositivi mobili grazie anche alla crescita di nuovi e vecchi servizi in streaming, città smart che offrono informazioni e servizi in tempo reale alle persone e l’attesa diffusione su larga scala degli oggetti hi tech da indossare. Sono questi i principali trend attesi per l’anno venturo secondo il report annuale di Ericsson, che ha condotto lo studio su un campione di intervistati superiore al miliardo.
APPLE WATCH
Se queste sono le linee guida per capirà quello che avverrà, in tema di dispositivi ci aspettano dodici mesi forieri di novità. Non ci sono dubbi che l’arrivo dell’Apple Watch farà da trampolino di lancio per la wearable technology, branchia sulla quale piccoli e grandi produttori hanno investito molto senza ottenere, finora, risultati. Se come illustra l’ultima ricerca di Forrester solo il 4% degli europei e il 10% degli americani utilizza adesso un braccialetto per controllare lo stato di forma, il desiderio di provare la novità si diffonde a macchia d’olio tanto che, sempre secondo gli analisti Usa, col suo primo smartwatch Apple dovrebbe vendere almeno dieci milioni di pezzi. Nonostante i diversi ritardi sulla produzione, l’orologio della Mela sarà disponibile in primavera e partirà da un prezzo base di 349 dollari. In linea con i concorrenti ma alto (specie per le versioni più complete) per un dispositivo ancora privo di quelle applicazioni (leggi utilità e produttività) richieste dagli utenti per staccarsi un po’ dallo smartphone.
SMARTPHONE
A proposito di telefono, in attesa di buone nuove sulla batteria, il 2015 ci regalerà profondi cambiamenti nel design. Dal BlackBerry Passport con display a forma quadrata al doppio schermo dello Yotaphone 2, passando per il display flessibile del G Flex di LG e fino al camaleontico Lumix Dmc-CM1 di Panasonic che combina telefono e fotocamera compatta, gli arrivi degli ultimi mesi sono solo l’antipasto di quel che vedremo. A cominciare da Samsung, che sembra decisa a ripetere l’esperimento del Galaxy Note Edge, con il mini schermo curvo sul lato destro apprezzato dal pubblico per l’opportunità di visualizzare le notifiche in ogni momento e accedere all’istante alle funzioni e applicazioni più utilizzate. Gli spifferi provenienti dall’Asia assicurano che i coreani vogliono tornare a stupire dopo il calo di vendite e appeal registrato nell’ultimo trimestre, per questo si parla con insistenza di un Galaxy 6 con un doppio schermo curvo su entrambi i lati.
Il prossimo sarà anche l’anno in cui vedremo il primo smartphone modulare. La novità è che potrebbe non essere Google col suo Project Ara a battezzare il telefono dalle componenti sostituibili. Il capo del progetto Paul Eremenko ha dichiarato di aver ricevuto le prime unità di Spiral 2 – il secondo prototipo realizzato dai tecnici di Mountain View insieme a vari partner tra cui Nvidia – e alla conferenza degli sviluppatori in programma a metà gennaio conosceremo nuovi dettagli e tempi di produzione. La minaccia per Big G viene dalla Finlandia, dove stanno per nascere PuzzlePhone e Vsenn. Meno rivoluzionario del rivale Google ma più pratico e intuitivo, il primo è realizzato dalla start up Circuit Devices ed è uno smartphone scomponibile in tre parti (scocca, display, microfono e altoparlanti la prima, batteria e componenti elettroniche la seconda, fotocamera e il processore l’ultima), è basato su una versione rivisitata di Android ma come progetto open source guarda con interesse verso altri sistemi operativi (Firefox OS, Sailfish e Windows Phone). Fondata da un ex manager Nokia, Vsenn mira a un telefono con hardware modulare e design personalizzabile, arricchito da un triplo sistema per la sicurezza dei dati e aggiornamenti frequenti garantiti per almeno un lustro.
LE AZIENDE
Se lo smartphone resta l’oggetto più desiderato dagli utenti e più redditizio per le aziende, il Natale ha confermato che i droni stanno riscuotendo sempre più successo. Il moltiplicarsi di modelli diversi – per capacità, dimensioni, versatilità e prezzi – ha agevolato la loro ascesa e a sparigliare le carte potrebbe essere il primo drone firmato Go Pro. L’azienda che è sinonimo di action-cam vuole allargare il raggio d’azione e il know-how a disposizione tra fotocamera, funzioni e sistemi di protezione è perfetto per investire sui piccoli velivoli privi di pilota, tanto che per il Wall Street Journal entro il 2015 Go Pro lancerà il suo primo drone, con un prezzo nella forbice 400-800 dollari. Una sfida complessa ma sostenibile per chi ha fatturato oltre 700 milioni di dollari da inizio anno, specie se rivolta verso un settore destinato a raddoppiare i profitti, toccando un giro di affari di 11,5 miliardi di dollari nei prossimi 5-10 anni.