Fior da fiore, 21 dicembre 2014
Due poliziotti uccisi a New York da un nero per vendicare i morti di Ferguson • Cosa cambia con la Legge di Stabilità • Domani Franceschini firma il decreto per aumentare i ricavi del patrimonio artistico italiano • L’America impazzisce per “Serial”, giallo a puntate solo da ascoltare • In Cina allevano troppi maiali
Poliziotti Due poliziotti, Wenjian Liu e Rafael Ramos, erano seduti in auto nelle vie di Brooklyn quando un uomo di colore, il 28enne Ishmael Brinsley, arrivato da Baltimora, si è avvicinato al finestrino impugnando una pistola automatica con la canna argentata e il manico in legno e gli ha sparato quattro colpi alla testa, uccidendoli. Poi è scappato via ma, credendosi inseguito, si è sparato alla tempia. «Si è voluto vendicare per la morte di Eric Garner e Michael Brown», avrebbe commentato subito un investigatore, secondo quanto riportato dal New York Post. Un regolamento di conti, forse premeditato, per vendicare Garner, l’uomo morto per un attacco cardiaco, dopo essere stato arrestato dalla polizia l’8 dicembre scorso. Le sue ultime parole, «non posso respirare», sono diventate lo slogan della protesta della comunità nera contro i metodi dei tutori della legge. Prima di lui, Michael Brown, il diciottenne afroamericano ucciso da un altro poliziotto a Ferguson, in Missouri, il 9 agosto scorso.
Legge di Stabilità Aliquote Imu e Tasi invariate nel 2015, bonus da 80 euro stabilizzato, Tfr in busta paga (a scelta) per i dipendenti privati. E poi, fondi pensione tassati dall’11,5 al 20% ma con credito di imposta del 9% per chi investe; aliquota Irap che torna al 3,9% ma con deducibilità per i nuovi assunti stabili. Sono i punti chiave della legge di Stabilità approvata all’alba di sabato al Senato, tra le proteste delle opposizioni. Ora la manovra sarà esaminata alla Camera per chiudere i giochi prima di Natale, ma lo scontro è durissimo. Beppe Grillo sul suo blog: «Questa è una dittatura con la vaselina». Il leghista Matteo Salvini: «Renzi è pericoloso: non solo non sta risolvendo niente, ma neanche nella peggior Unione Sovietica si è mai visto votare alle 5 di mattina». Critiche pure da Forza Italia che parla di «oscena rappresentazione di Renzi con il Senato che è stato trattato come residenza indebita di una banda di scolaretti viziati in perenne gita». Ma il premier Renzi esulta: «Abbiamo stoppato l’assalto alla diligenza e messo in cantiere la legge elettorale. Indietro non si torna». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Patrimonio artistico 1 L’autore britannico Charles Abbot stima che l’Italia ospiti metà dei grandi tesori dell’umanità, ma questi producono non più di cinquanta centesimi di euro l’anno per ciascuno dei suoi abitanti. I ricavi da musei, siti archeologici, palazzi e gallerie l’anno scorso non hanno superato i 380 milioni di euro. Il costo della gestione è stato però di 350 milioni, dunque il profitto netto per lo Stato e i suoi contribuenti è appunto di mezzo euro per abitante. La Gran Bretagna, con un patrimonio molto inferiore, ha di poco superato i cinque miliardi di fatturato da musei, rocche medievali e i pochi scavi che ospita. La Francia l’anno scorso ha incassato 2,5 miliardi solo attraverso il Louvre (Fubini, Rep).
Patrimonio artistico 2 Dopo mesi di conflitti fra burocrazie, domani Dario Franceschini, ministro dei Beni culturali, dovrebbe firmare il cosiddetto “decreto musei”. Serve a costituire 18 uffici affidati a manager e corrispondenti ad altrettanti grandi siti artistici: fra questi la Galleria Borghese di Roma, gli Uffizi, la Pinacoteca di Brera, la Reggia di Caserta, il Museo di Capodimonte a Napoli, il Polo Reale di Torino e il Palazzo Ducale a Mantova. Quello previsto domani è un primo passo verso l’avvio, a fine gennaio, di un sistema aperto a grandi operatori privati, anche esteri, che dovrebbe permettere di aumentare i ricavi del patrimonio artistico del Paese. L’obiettivo è un fatturato da oltre due miliardi nel 2017 e un’ulteriore crescita negli anni seguenti, grazie a ingressi, librerie, accessori, guide o ristorazione. Non è una missione impossibile, visto il punto di partenza: l’anno scorso i 77 milioni di visitatori dei circa tremila luoghi d’arte in Italia hanno speso, in media, non più di 4,9 euro l’uno. Non più di tre o quattro musei d’Italia hanno un ristorante, mentre quello del Metropolitan di New York incassa ogni anno una cifra simile ai profitti di tutti i siti culturali d’Italia. Dovrà migliorare tutto ciò che gli addetti ai lavori iscrivono alla categoria dei “servizi accessori” di un museo: biglietteria online e fisica, cataloghi e libri, bar o ristorante, guide. Oggi quell’offerta, che in teoria dovrebbe essere assicurata dalle soprintendenze, spesso è semplicemente inesistente. Quando c’è, viene affidata in modo frammentario a piccoli operatori locali che da quindici anni continuano a ricevere incarichi in proroga senza gare d’appalto. «Abbiamo ereditato una situazione intollerabile — è scappato di recente a Franceschini — Non c’è nessuna attività dello Stato che sia in grado di gestire un bookshop». (ibidem).
Serial In America grande successo di Serial, il racconto, esclusivamente audio e senza alcuna immagine, di un fatto di cronaca nera realmente accaduto. Ognuno dei dodici episodi di Serial - disponibili ogni giovedì mattina dal 3 ottobre scorso (l’ultima puntata è del 18 dicembre) sul sito dedicato, www. serialpodcast. org , su iTunes e su altre piattaforme audio - ha avuto una media di 2,2 milioni di ascoltatori e in totale la serie è stata scaricata dalla rete venti milioni di volte. Un successo straordinario, paragonabile a quello, venticinque anni fa, che riscosse la serie Twin Peaks di David Linch. Serial racconta la storia di Hae Min Lee, studentessa coreana-americana alla Woodlawn High School di Baltimora: aveva diciotto anni quando scomparve. Era il 13 gennaio 1999, fu vista per l’ultima volta verso le 3 del pomeriggio, il suo corpo venne ritrovato il 9 febbraio. Tre settimane dopo venne arrestato per l’omicidio il suo fidanzato, Adan Masud Syed, che urlò a tutti la sua innocenza ma non venne creduto e il 25 febbraio 2000 venne condannato all’ergastolo. L’autrice di Serial, Sarah Koenig (un passato da reporter in Russia per New York Times e Abc News, dal 2004 producer del programma radiofonico This American Life ) ha potuto parlare a lungo con Syed in carcere, ha ricostruito i movimenti della coppia, ha incontrato i loro amici e riesaminato le prove e le testimonianze portate al processo. Trasformando il tutto in una appassionante narrazione (Flores D’Arcais, Rep).
Maiali 1 Prima del boom economico i cinesi avevano una dieta a base di verdure, la carne di maiale si usava con parsimonia, per insaporire i piatti. Oggi producono e consumano 500 milioni di maiali l’anno, metà del mercato mondiale. E il consumo medio pro capite è di 39 chili all’anno. Fino agli anni 80 il 95 per cento della produzione veniva da contadini che tenevano in media non più di cinque maiali a testa; oggi imprese statali e multinazionali hanno allevamenti da 100 mila capi. Con allevamenti così grandi e bestie ammassate per l’ingrasso, il pericolo di malattie è ricorrente, così si usano in modo massiccio antibiotici e ormoni. E questo cocktail di medicine non fa bene alla salute dei consumatori cinesi né all’ecosistema. Ogni maiale produce 5 chili di letame al giorno, un composto inquinante per la terra e le falde acquifere. Nonostante le cure spregiudicate, le morie sono frequenti: per disfarsi delle carcasse si usano spesso i fiumi. L’anno scorso i resti di 20 mila maiali sono discesi lungo il corso dello Huangpu, fino alle porte di Shanghai. Fu uno scandalo nazionale. Ma il mezzo miliardo di suini cinesi sono un problema serio per tutta l’agricoltura mondiale. Per ottenere un chilo di carne di porco servono sei chili di mangime. Non si possono più nutrire con i soli scarti alimentari, così per approvvigionarsi di soia e mais le industrie della Cina si rivolgono al mercato internazionale. Con esiti devastanti: il Brasile ha convertito alla soia 25 milioni di ettari di terra, spianando anche foresta amazzonica. Pechino ha anche acquistato 5 milioni di ettari di terreno in Paesi in via di Sviluppo. (Santevecchi, Cds).
Maiali 2 Per scrivere «famiglia», in mandarino si usa un carattere che mette un maiale sotto un tetto (ibidem).
(a cura di Roberta Mercuri)