La Stampa, 19 dicembre 2014
I The Pills traslocano da internet alla Rai e lo fanno con Zio Gianni. La sit-com di 9 minuti andrà in onda dopo il Tg...
La televisione (ma anche il cinema) come un vampiro ha bisogno di sangue fresco. Lo ha trovato sul web, dove si muovono forze giovani. Dopo Diego Bianchi in arte Zoro, videoblogger approdato su Rai 3 con Gazebo e fresco regista (Arance e martello), dopo Maccio Capatonda, adottato da Mtv (Mario) e prossimamente nei cinema con Italiano Medio, dopo Frank Matano, youtuber, «Iena» e giudice dell’imminente versione Sky di Italia’s Got Talent nonché spalla di Paolo Ruffini inTutto molto bello, anche The Pills, star della serialità on line, dilagano in tv.
In estate Italia 1 ha programmato la loro serie web e Marco Giusti li ha sdoganati a Stracult, ora Rai 2 li ospita in prima serata: dal 22 dicembre e per tutto il periodo delle feste andrà in onda Zio Gianni, una sitcom da 25 episodi (+ 2 speciali per Natale) della durata di 9 minuti, che hanno scritta con la collaborazione dei registi/autori Matteo Rovere (Gli sfiorati), Sydney Sibilia (Smetto quando voglio), Daniele Grassetti (con Sibilia firma anche la regia). Collocata dopo il Tg, la sitcom occupa uno spazio nodale nel palinsesto di Rai 2, che il direttore della rete Teodoli definisce «della sperimentazione».
E in effetti, dopo le gag mute dei canadesi Lol e gli «imPazienti» Bertolino-Tortora, nell’ottica generalista ed ecumenica della Rai, affidarsi a questo collettivo di trentenni romani figli di YouTube e popolarissimi tra gli under 30, è una discreta sfida. Anche se poi sono proprio The Pills (Luca Vecchi, Luigi Di Capua, Matteo Corradini) a smorzare: «In Zio Gianni – spiegano – c’è l’umorismo che il nostro pubblico conosce, ma adeguato alla rete e alle regole che la tv impone».
È generalista e mainstream la tematica: lo scontro generazionale: «Non visto però nella logica corrente di genitori e figli, ma di un adulto che vive con ragazzi con cui non ha legami». Perché Gianni è un cinquantenne che improvvisamente perde lavoro, moglie e casa e finisce – per mere ragioni economiche – in coabitazione con tre studenti fuori sede un po’ sbroccati. Gianni diventa la vittima predestinata. Di qui l’effetto comico. Spiega Paolo Calabresi, che lo interpreta: «È uno straordinario perdente. È come il Wile E. Coyote: vittima di questi disturbati, eternamente vessato, non si arrende mai (ed è la sua vittoria). Non ha la grinta per sopravvivere. Fa tenerezza e i ragazzi tentano di aiutarlo».
Come chi li ha preceduti dal web in tv, anche per The Pills si aprono le porte del cinema: per Valsecchi, produttore di Zalone e dei Soliti Idioti, hanno scritto un film di cui saranno protagonisti. Parleranno della «necessità, per i trentenni, di crescere prima di invecchiare».