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 2014  dicembre 19 Venerdì calendario

Omicidio Mokbel, fra i cinque arrestati c’è anche una donna

C’era chi procurava i documenti falsi, chi si occupava della fuga all’estero. C’era il braccio operativo e chi ha organizzato l’agguato per ottenere la propria fetta di un tesoro sparito nel 2010 e del quale c’è ancora chi reclama la propria parte. Con gli arresti di ieri si chiude il cerchio attorno agli autori del rapimento finito in omicidio di Silvio Fanella, avvenuto lo scorso 3 luglio. Su richiesta del procuratore aggiunto Michele Prestipino e dei pm Paolo Ielo e Giuseppe Cascini sono state arrestate quattro persone, più una donna ai domiciliari: nell’elenco spicca il nome dell’estremista di destra Emanuele Macchi di Cellere (arrestato già due mesi fa mentre era latitante in Francia) ma anche quello di Gabriele Donnini, noto tatuatore romano. Assieme a Macchi, il mandante del rapimento finito con la morte del tesoriere di Gennaro Mokbel, Fanella, sarebbe però Manlio Denaro, processato insieme agli presunti autori della truffa Telecom Sparkle, in quanto socio della i.Globe e prestanome di Carlo Focarelli, ritenuto dagli inquirenti l’ideatore della maxi frode da 365 milioni di euro nei confronti del fisco.
Stando alla ricostruzione messa insieme dagli uomini della Squadra mobile di Roma, guidata da Renato Cortese, Manlio Denaro avrebbe ideato il rapimento e scelto gli uomini a cui affidarsi. Per la parte operativa, il”canuto” voleva al suo fianco Egidio Giuliani, negli anni ’70 talento logistico dello spontaneismo armato di estrema destra. E quest’ultimo sceglie a Novara, dove da anni gestisce la cooperativa di ex detenuti Multidea, il resto del commando: Roberto Ceniti, ferito nel corso del rapimento e arrestato immediatamente, e Giuseppe Larosa, ex detenuto.
L’OPERAZIONE
È una coincidenza, a dare agli investigatori l’input decisivo. L’11 giugno 2014, Manlio Denaro chiama Egidio Giuliani proprio dalla cabina telefonica di via Flaminia Vecchia 732, la stessa che usa il boss di Mafia capitale Massimo Carminati per gestire i suoi uomini. E in quella telefonata si parla dell’operazione da organizzare, la «festa della nonna». Denaro: «Telefonavo per sapere quando era la festa di nonna»; Giuliani: «Quando è la festa di nonna..senti ascolta..il 26!»; Denaro: «..il 26..»; Giuliani: «Io però vengo due giorni prima...Il ristoratore è lì per fare la festa alla nonna. Io il 24 scendo giù e ci vediamo»; Denaro: «Ho rimediato anche tutti i regalini quelli che tu non avevi». Il ristoratore in questione, scrive il gip Bernadette Nicotra, non è stato identificato, ma sta di fatto che ieri, contemporaneamente agli arresti è stato perquisito il ristorante Ponte Mollo, di Mario Zurlo (non indagato), popolarissima trattoria del quartiere Ponte Milvio. E qui c’è una seconda coincidenza che porta a Carminati, visto che il”nero” avrebbe trasformato questa pizzeria nella sua base logistica. Per rapire Fanella, Denaro si dota di una base logistica. Gabriele Donini si sarebbe occupato di trovare i documenti falsi per la fuga di Giuliani e Macchi di Cellere in Francia. Carlo e Claudia Casoli avrebbe fornito la Fiat Croma rubata, utilizzata dal commando.