Corriere della Sera, 19 dicembre 2014
Il ministero della Giustizia, in 10 carceri dove cooperative sociali sperimentano da 10 anni la gestione delle cucine, dice basta perché la Cassa delle Ammende non ha soldi, e dal 15 gennaio riprenderà all’interno le mense
I detenuti? A parole, ogni governo concorda che avviarli a un lavoro «vero», e a competenze poi spendibili in libertà, è priorità per reinserirli. Ma ora assieme all’acqua sporca dello scandalo romano viene buttato il bambino: il ministero della Giustizia, in 10 carceri dove cooperative sociali sperimentano da 10 anni la gestione delle cucine, dice basta perché la Cassa delle Ammende non ha soldi, e dal 15 gennaio riprenderà all’interno le mense (con mercedi ai detenuti ferme al 1993). Per i 10 direttori è un errore, ed elencano ciò che si butterebbe via: crollo del numero di chi torna a delinquere, reinserimento sociale, miglior cibo e meno malattie in cella, agenti penitenziari restituiti al loro lavoro. Costa troppo allo Stato? Sul mercato la manodopera (per una giornata alimentare che costa 12 euro) vale circa 3,60 euro, mentre le coop sociali ricevono dallo Stato meno di 2 euro tra gettone e sgravi fiscali.